«La scuola insegni il rispetto:
se si perde il diritto ad essere diversi,
si perde il diritto ad essere liberi»

«La scuola insegni il rispetto:
se si perde il diritto ad essere diversi,
si perde il diritto ad essere liberi»

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CAMERINO – Il messaggio inviato da Edoardo Pettinari, Lucia Fioriti, Samuele Menchi e Tommaso Rutigliano, i rappresentanti d’istituto dei Licei Varano ai propri compagni e compagne di classe e ai docenti

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Il ruolo della scuola, non solo come luogo d’istruzione ma anche come luogo di crescita personale  è centrale nel messaggio inviato da
Edoardo Pettinari, Lucia Fioriti, Samuele Menchi e Tommaso Rutigliano, i rappresentanti d’istituto dei Licei Varano Camerino ai propri compagni e compagne di classe e ai docenti in occasione della Giornata della memoria.  Lo riportiamo di seguito:

«La scuola ha il compito di educare gli studenti. Prima di tutto deve insegnare alle ragazze e ai ragazzi l’importanza del rispetto, dell’essere solidali, a non avere atteggiamenti di diffidenza, di sospetto, di rifiuto, di discriminazione e di intolleranza verso individui che presentano caratteristiche diverse dalle proprie. Questo faciliterebbe i rapporti con gli altri senza opinioni preconcette, stereotipi e pregiudizi.

Le studentesse e gli studenti potranno imparare, attraverso la scuola, a guardare la realtà non solo dal loro punto di vista ma anche da quello altrui e a considerare sempre ogni evento con grande attenzione e criticità. In questo modo saranno capaci di confrontarsi con gli altri e di riconoscere il valore delle opinioni altrui.

La scuola non ha quindi il solo compito di trasmettere delle conoscenze, ma anche quello di creare condizioni favorevoli alla formazione di cittadini e alla creazione di una coscienza civile. Bisogna fare in modo che le studentesse e gli studenti si sentano parte di una stessa comunità sulla base di regole, di valori e di criteri di convivenza.

La scuola deve trasmettere i valori sui quali la democrazia si fonda per formare delle personalità libere. Quando si perde il diritto ad essere diversi, si perde il diritto ad essere liberi. Bisogna rispettare tutti i gruppi culturali senza pregiudizi pensando anche al contributo che essi possono donare al benessere comune. È importantissimo che le studentesse e gli studenti giungano alla consapevolezza che la vita del nostro paese è inserita nel più ampio contesto della globalizzazione e che imparino a riconoscersi come cittadini italiani, europei e globali.

È fondamentale, infine, che il clima all’interno della classe sia di cooperazione e di collaborazione, in modo che ciascuno abbia la possibilità di contribuire al raggiungimento di obiettivi comuni.

Lasciamo i docenti, le studentesse, gli studenti e tutti coloro che leggeranno questo messaggio con l’augurio di portare ognuno di voi a una riflessione sull’importanza del rispetto, del saper far tesoro delle esperienze altrui e del “non girare la testa dall’altra parte” quando si vede un’ingiustizia».

 



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