venerdì, Novembre 15, 2024

«La storia di Paolo e Francesca,
a tutti gli effetti
un caso di femminicidio»

25 NOVEMBRE - La riflessione di Chiara Di Rosa e Guglielmo Miliozzi, scaturita da una gita a Gradara, dalla lettura del Canto V dell'Inferno e dallo studio della legge in vigore

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Una gita di classe a Gradara il 10 novembre, la lettura del canto V dell’Inferno nella Divina Commedia di Dante Alighieri, lo studio della normativa sul femminicidio: da questi passaggi scaturisce la riflessione di Chiara Di Rosa e Guglielmo Miliozzi del liceo scientifico “Galilei” di Macerata

di Chiara Di Rosa e Guglielmo Miliozzi

Il 25 novembre è la giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Questa ricorrenza è molto importante perché nel nostro Paese sono numerosi i casi di violenza sulle donne e i femminicidi.
Il femminicidio in genere non è il risultato dell’improvvisa perdita di controllo da parte dell’assassino, ma costituisce l’apice di una serie di violenze fisiche e psicologiche alle quali una donna viene sottoposta. Purtroppo nella maggior parte dei casi queste violenze sono opera di un coniuge, divorziato o separato, o di un fidanzato.
Nel corso della storia sono stati frequenti gli episodi di violenza sulle donne. Anche il poeta Dante Alighieri, nella sua “Commedia”, racconta nel V canto dell’”Inferno” un episodio di cronaca realmente accaduto nel XIII secolo.
I protagonisti di questo fatto sono Paolo Malatesta e Francesca da Polenta, due giovani amanti uccisi a Gradara dalla gelosia del marito della giovane. Un giorno del 1289 Paolo si incontra con la cognata Francesca, moglie di Giovanni Malatesta che, avvisato da un servitore, scopre la relazione segreta e, accecato dalla gelosia, estrae la spada. Paolo tenta la fuga tramite una botola ma il suo mantello si impiglia in un chiodo impedendogli di scappare. Purtroppo tra la spada e Paolo si interpone Francesca per cercare di difenderlo ma l’arma li trapassa entrambi.
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Tenendo conto di questa versione, l’episodio di Paolo e Francesca sopracitato può essere considerato appieno un caso di femminicidio. In questo avvenimento, infatti, si può notare come il marito consideri la moglie di sua proprietà, non accettando il fatto che ella ami un altro uomo.
All’epoca non esisteva il moderno concetto di femminicidio, infatti nell’ordinamento penale italiano questo ha fatto la sua comparsa per la prima volta con la legge del 15 ottobre 2013 (n. 119), volta a tutelare ogni tipo di violenza fisica o psicologica ai danni di un soggetto femminile.
Tuttavia, nonostante siano passati molti anni e siano aumentati i provvedimenti penali, i casi di femminicidio in Italia restano elevati. È quindi importante ricordare la giornata internazionale contro la violenza sulle donne per sensibilizzare sempre più persone.

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