«Se trovate un peluche a forma di marmotta e un diario in tessuto blu con un razzo disegnato nella copertina, scrivete alla redazione di Cronache Maceratesi. Perché la bellezza e i ricordi di una splendida vacanza vissuta a Potenza Picena e nei dintorni, non possono essere scalfiti dal gesto di alcuni balordi. Perché il pianto di un bambino e la sua innocenza, lasci spazio al ricordo di un’avventura a lieto fine». A scrivere sono Cristiano Aggio e suo moglie, genitori di Tommaso, 11 anni. Una famiglia di Pontecchio Polesine, provincia di Rovigo, che racconta quanto accaduto nelle ultime ore del loro soggiorno a Potenza Picena: il furto di due valigie lasciate in auto nei pressi del parco dei Priori, una delle quali conteneva gli oggetti tanto cari a loro figlio.
«Lo scorso anno, per la prima volta, abbiamo scoperto la costa marchigiana, con il suo meraviglioso mare e gli entroterra altrettanto sublimi, coi suoi borghi storici che sembrano bomboniere e, soprattutto, con la gentilezza dei marchigiani. Ce ne siamo innamorati e quest’anno abbiamo rifatto le vacanze a Potenza Picena. Tutto bello, meraviglioso, fino all’epilogo più triste – racconta – . Prima di partire per fare ritorno in Polesine, sabato pomeriggio 26 giugno, ci siamo fermati nel parco dei Priori, un altro bell’angolo di questa provincia, coi laghetti, gli alberi belli e ordinati e, nonostante l’adiacente statale 16, una relativa tranquillità. Abbiamo parcheggiato la macchina nel parcheggio vicino all’ingresso ma, al ritorno all’auto, verso le 16.30, l’amarissima sorpresa. Mancavano le nostre due valigie, che contenevano tutti i nostri indumenti di una settimana di vacanza, la trousse nella quale c’erano medicinali e un apparecchio, costoso, medicale ma soprattutto mancavano il diario “segreto” e l’amato peluche di un bambino di 11 anni, mio figlio Tommaso. Siamo andati a fare denuncia alla stazione dei carabinieri di Porto Potenza Picena: ci è stato detto che l’area non è video sorvegliata e che la zona, di fronte ad una discoteca in disuso, è frequentata da balordi. Ripensandoci tutta la giornata di ieri, ci siamo soffermati su alcuni focus: all’ingresso del parco, proprio vicino al parcheggio, abbiamo notato un paio di giovani, un uomo e una donna sui 35 anni stesi, e poi in un secondo momento, un’altra persona, che si è sistemata non lontana da noi, come quasi fosse “il palo”. Non vorremmo pensare che sia una banda dedita a questo tipo di furti, perché, hanno rubato “esclusivamente” le valigie e non altre cose che erano pure presenti in macchina. Lascio immaginare lo stato in cui abbiamo fatto il viaggio di ritorno per tre ore, ma soprattutto ciò che ci faceva struggere era il pianto di nostro figlio per il suo amato peluche. Il carabiniere ci ha fatto sapere se che se troveranno qualcosa ci avviseranno. Scrivo questa lettera per pubblicare questo appello sperando che qualcuno lo legga e ci faccia trovare questi oggetti così cari a mio figlio».