lunedì, Novembre 18, 2024

Macerata Opera Family:
3.785 “presenti” allo Sferisterio

MACERATA – Per la prima volta l’arena ha aperto le porte ai più piccoli e ai loro accompagnatori per spettacoli esclusivi per loro: 1.149 sono alunni e alunne delle 26 scuole iscritte (otto asili, sette dell’infanzia, undici tra medie ed elementari). Al progetto hanno preso parte 44 persone: tra queste 15 bambini non vedenti e 8 bambini sordi

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Uno dei piccolissimi spettatori allo Sferisterio

Bambini, genitori, insegnanti e famiglie. Dal 28 maggio al 2 giugno la riapertura dello Sferisterio, nell’anno in cui il Macerata Opera Festival celebra i cento anni dalla prima opera, è stata segnata dal grande successo di “Macerata Opera Family”, il progetto che ha portato, per la prima volta nell’arena maceratese, i più piccoli e i loro accompagnatori. In scena le tre versioni originali per altrettante fasce d’età ispirate al Rigoletto di Giuseppe Verdi, compositore cui è dedicata la programmazione estiva 2021 dello Sferisterio. Durante le rappresentazioni si sono registrate 3.785 presenze (di queste 1.149 alunni e alunne delle scuole). Ventisei le scuole iscritte: tra queste otto asili, sette scuole dell’infanzia, undici tra medie ed elementari, un gruppo organizzato di genitori, ragazze e ragazzi e tanti curiosi dell’ultimo momento che hanno deciso di aderire all’evento. La programmazione ha rappresentato la parte conclusiva del percorso formativo “Sferisterio Education”, che ha coinvolto le scuole dagli asili nido fino alle secondarie di secondo grado. L’intero percorso è stato realizzato dall’associazione Arena Sferisterio, in collaborazione con il comune di Macerata e AsLiCo e con il sostegno di Trevalli Cooperlat e di Innoliving. Nell’ambito del “Macerata Opera Family” sono iniziate anche le attività di InclusivOpera, progetto ideato e coordinato da Elena Di Giovanni e realizzato con l’Università di Macerata, il museo statale Tattile Omero di Ancona, l’Unione Italia dei Ciechi e degli Ipovedenti e l’Ente Nazionale Sordi. Si tratta di un programma (il primo a essere creato in un teatro italiano) di attività per rendere l’opera accessibile ai disabili sensoriali di tutte le età, ai quali vengono proposti il servizio di audio descrizione per le opere, descrizioni in Lis e percorsi tattili alla scoperta dei titoli in scena. Al progetto hanno preso parte 44 persone: tra queste 15 bambini non vedenti e 8 bambini sordi.

WhatsApp-Image-2021-06-04-at-13.49.17-650x488«È stata una grande emozione accogliere i bambini, gli insegnanti e le loro famiglie in un luogo simbolo della città come lo Sferisterio – è intervenuta l’assessore alla Cultura Katiuscia Cassetta – e renderli protagonisti di un progetto che ha riscosso un grandissimo successo e che è stato, di fatto, la vera prima di questo anno dedicato al centenario. Guardando al futuro, ci auguriamo che questa diventi una tradizione del Macerata Opera Festival e ci tengo a ringraziare tutte le scuole e tutti gli insegnanti che hanno creduto, insieme a noi, nella possibilità di accogliere i più piccoli allo Sferisterio per la prima volta dando un segnale di rinascita per l’arte, per la cultura e per l’educazione scolastica». «L’Amministrazione comunale ha particolarmente a cuore il percorso dell’inclusione anche all’interno della cultura – ha aggiunto l’assessore alle Politiche Sociali Francesca D’Alessandro -. Le persone disabili devono essere messe nella condizione di poter fruire, esattamente come tutti gli altri cittadini, della bellezza dell’arte. Sarà quindi obiettivo primario della Giunta, cercare di abbattere sempre di più, non solo le barriere architettoniche e sensoriali ma anche le barriere culturali che ancora oggi non permettono una vera e sostanziale inclusione; le attività di InclusiveOpera saranno ancora più potenziate e valorizzate affinché non ci siano disparità anagrafiche, sociali, economiche e fisiche».

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«Non potevamo iniziare meglio il centenario 2021 – afferma Barbara Minghetti, direttrice artistica del Mof – con migliaia di bambini, ragazzi, famiglie, insegnanti, coinvolti grazie alla precisa volontà dell’assessore Cassetta che ringrazio per aver sostenuto questo progetto. Le tre diverse declinazioni di Rigoletto, in altrettanti spazi dello Sferisterio, ci hanno permesso di ripartire da un pubblico al quale siamo particolarmente legati, che ha partecipato con canti, oggetti e coreografie a simboleggiare la vitalità e la molteplicità dell’opera e del mondo che la caratterizza. È stato un bel modo di vivere lo Sferisterio, in platea ma anche sdraiati sul prato o in palcoscenico, festeggiando il centenario con gli occhi dei più piccoli, per un futuro in musica sempre più condiviso».

 

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