Alberto Damiani, papà e medico
«Con il Covid lavoro molto di più
L’abbraccio dei figli la migliore cura»

Alberto Damiani, papà e medico
«Con il Covid lavoro molto di più
L’abbraccio dei figli la migliore cura»

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19 MARZO – Il gastroenterologo di Civitanova racconta il suo rapporto con Nicolas, 13 anni e Margherita, 8 anni

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Alberto Damiani e la famiglia

di Elisabetta Brasca

Alberto Damiani, 47 anni e gastroenterologo di Civitanova, è papà di due bambini: Nicolas, 13 anni e Margherita, 8 anni, racconta il suo rapporto con i figli in relazione al suo lavoro e alla situazione d’emergenza che stiamo vivendo.

Come ha scelto questa professione?
«Ho voluto da sempre fare il medico, ho scelto poi di specializzarmi in gastroenterologia perché offre tante sfaccettature, nello specifico mi occupo di endoscopia digestiva».

PHOTO-2021-03-18-12-07-32-225x300Che rapporto ha con suo figlio e sua figlia?
«Sono un papà che sta sempre fuori per lavoro e che vive costantemente la mancanza dei figli. Li vedo la mattina quando mi sveglio per andare a lavoro e poi la sera quando rientro se già non dormono e così per tutta la settimana. Poi c’è da aggiungere che in questo periodo è un disastro e quindi le attività sono aumentate, già prima eravamo a livelli di saturazione ma ora i compiti sono più complicati perché ad esempio per ogni esame bisogna pensare a fare il tampone al paziente. Sono aumentate le difficoltà e il personale è costantemente impegnato nelle procedure di sanificazione e di tamponamento dei pazienti. Questo è un periodo duro per tutti, ma dopo tante ore di lavoro e torno a casa stanco, il mio pensiero va ai miei figli e passare del tempo con loro».

Il Covid ha cambiato il rapporto con loro?
«Io ho la fortuna di rientrare tutti i giorni a casa e quindi anche se poco ho la possibilità di vedere i miei figli tutti i giorni. A volte quando torno già dormono ma spesso rimangono svegli ad aspettarmi perché con Nicolas ho la passione in comune del calcio e quindi vediamo magari qualche partita insieme e quindi cerchiamo dei punti di contatto, con Margherita faccio lo stesso per cui posso dire che anche quel minimo cerco di non farlo mancare. Inoltre posso aggiungere che i miei figli avendo un’età abbastanza matura, non si rendono conto troppo di quello che stiamo vivendo quindi per ora sopportano abbastanza la situazione. Trovo sempre il tempo per seguirli e giocarci. Per cui no, il rapporto con i miei figli non è cambiato perché sono sempre nei miei pensieri e mi basta un loro abbraccio per lasciarmi alle spalle una giornata stancante di lavoro».

 

 



23 commenti

  1. Mauro Tombesi il

    Conosco il dottor aDamiani per essermi rivolto a lui e avervi mandato dei conoscenti, e debbo dire d’aver trovato sempre più un “amico” che un un medico, seppur bravo.

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