Meno bambini e bambine sovrappeso
ma uno su quattro
non mangia frutta e verdura

Meno bambini e bambine sovrappeso
ma uno su quattro
non mangia frutta e verdura

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I DATI resi noti da Coldiretti riguardano le Marche

In quest’ultimo anno, complice la pandemia, ci siamo tutti lasciati un pò andare e la bilancia parla chiaro, così come i dati rilasciati per il World Obesity Day dall’Istituto Superiore di Sanità.

Una fragola contro l'obesità

La frutta contro l’obesità

Tu mangi frutta e verdura tutti i giorni? Conosci i cibi di stagione? Sai quali sono più salutari e quali invece ti appesantiscono?
Secondo Coldiretti, nelle Marche diminuiscono, rispetto a 5 anni fa, i ragazzini sovrappeso (21%) e gli obesi (quasi 9%). Tuttavia, un bambino/a su quattro non consuma quotidianamente frutta o verdura, e oltre l’8% non fa colazione al mattino. Il risultato è che quasi un bambino/a su tre tra gli 8 e i 9 anni, nelle Marche, ha problemi di peso.

I dati dell’Iss sulle abitudini di consumo di cibo elaborati e resi noti da Coldiretti Marche non sono proprio edificanti: si contano circa 148mila obesi e 440mila persone in sovrappeso, con un incremento di 10mila obesi in 10 anni. La dieta, secondo un’analisi Coldiretti/Ixé, è l’obiettivo 2021 di più di un italiano su tre (36%).

La situazione va evidentemente rivalutata a favore di scelte alimentari più salutari, che coinvolgano i più giovani ma anche i genitori e i nonni. Durante i prolungati periodi passati in casa la pandemia ha imposto un cambiamento radicale delle nostre abitudini di vita. Anche il nostro modo di mangiare è cambiato: siamo diventati pizzaioli e pasticceri, oppure assaggiatori ufficiali di qualcuno.  Le palestre e molte attività sportive sono chiuse, nei parchi e nelle vie bisogna distanziarsi: tutto questo ci fa muovere di meno e restare più spesso rintanati in casa, soprattutto nelle città, a sgranocchiare qualcosa di goloso tra una serie e l’altra.

«Fondamentale è continuare a sensibilizzare la comunità sulla corretta alimentazione – ha dichiarato Coldiretti – e condividere messaggi culturali sull’educazione alimentare, sul consumo consapevole e responsabile, sul cibo salutare e locale, più sostenibile anche per il pianeta».

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