Passione natura, tra orsi e lupi
Margherita Buresta ammonisce:
«L’uomo non è padrone del mondo»

Passione natura, tra orsi e lupi
Margherita Buresta ammonisce:
«L’uomo non è padrone del mondo»

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REPORTER JUNIOR – L’intervista di Leonardo Luchetti alla guardia ecozoofila, antropologa e insegnante di Recanati

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Margherita Buresta

di Leonardo Luchetti*

Margherita Buresta è una zooantropologa, etologa e scrittrice, oltre ad essere una insegnante e una guardia ecozoofila.  Vive a Recanati e nel corso della sua carriera, oltre ad aver condotto plurimi studi in materia di medicina veterinaria. ha scritto più libri tra i quali: Il mio cuore da orso e Dentro una nevicata (editi da Giaconi). Il suo ultimo libro per ragazzi è “Il Paleolibro”. Si tratta di un viaggio all’indietro nella storia dell’uomo, attraverso gli occhi di un bambino e guidati dalla voce della Curiosità, vero e proprio sprone a conoscere le proprie radici per meglio comprendere e apprezzare il presente, il tutto in maniera coinvolgente e appassionante.

Da cosa è nata la sua passione per la natura?
«La mia passione per la natura risale a quando ero veramente piccola, tanto che sia miei amici che mie ex insegnanti si ricordano si me in quanto disegnavo spesso animali, acquistavo delle riviste inerenti la natura, amavo guardare documentari che trattavano questi argomenti, ma soprattutto io sono cresciuta con gli animali, ne ho sempre avuti molti tra cani e gatti, passavo anche lunghi periodi ad osservare i fiori in giardino, gli insetti e tutti gli animali che popolavano il mio giardino. La montagna anche ha sempre fatto parte di me in quanto la frequentavo per via dei miei nonni, ed è lì che la mia fantasia e il mio amore per questi magici posti si sono trasformati nel volerli conoscere più a fondo anche da un punto di vista scientifico. Nella natura mi sentivo a casa e questo fatto mi ha caricato della responsabilità di dovermene prendere cura».

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Un orso fotografato da Margherita

Nei suoi studi di zooantropologia e di etologia vengono trattati animali domestici e selvatici, me ne può parlare in particolare?
«Nei miei studi gli animali domestici e selvatici sono sempre stati molto collegati tra loro infatti facendo terapia comportamentale con i domestici, in particolare con il cane, al fine di comprenderlo a fondo sono dovuta andare a studiare direttamente in natura il suo progenitore, cioè il lupo al quale ho dedicato un libro che si chiama “Dentro una nevicata” scritto a quattro mani con Stefano Ciocchetti, dove cerco di smorzare quella sensazione negativa che ancora si ha di lui; infatti il nemico numero uno per i lupi siamo proprio noi. Studiare il selvatico è stato utile per capire molti comportamenti del domestico infatti sia la fedeltà che le posture comunicative sono tutti comportamenti lupini che sopravvivono le nostre lupi domestici. Il mio studio del lupo iniziato in Abruzzo e ovviamente lì incontrato un altro affascinante animale che è l’orso, questo splendido superpredatore mi ha altrettanto conquistata in quanto anche nei suoi confronti girano molti pregiudizi. Tutto ciò che è predatore viene subito associato al fatto che debba sbranare l’uomo ma in realtà tutti lo fuggono perché siamo noi veri persecutori, e pensare che inoltre l’orso è per il 75% erbivoro, il restante 25% è costituito soprattutto da insetti, carcasse animali e ovviamente potrebbe predare una pecora che incontra ma i casi sono veramente rari».

margherita_buresta-3Qual è la sua visione del mondo?
«La mia una visione del mondo è di tipo biocentrico perché non metto l’uomo al centro del mondo ma lo considero semplicemente una specie tra le altre, questo ci tengo sempre molto a dirlo e combatto quella sorta di antropocentrismo che ci circonda, e il fatto che tutto ciò che è diverso noi ci spaventa Anche perché rispettando la natura salvaguardiamo anche noi stessi che ne facciamo parte quindi combatto fortemente l’antropocentrismo in cui l’uomo è padrone del mondo e si sente di poter fare ciò che vuole in qualsiasi ambiente quando in realtà non è così».

Cosa l’ha spinta a scrivere il suo libro “Il mio quore di orso” e cosa vuole trasmettere tramite esso?
«Questo libro nasce proprio per difendere questo superpredatore dalle ingiustizie e dai maltrattamenti che spesso subisce, un episodio in particolare mi ha spinto a scriverlo, non so se si ricorda la vicenda che ha coinvolto tempo fa due orsi che non ottennero un trattamento adeguato diciamo così, per essere diplomatici, da parte dell’uomo, in questo libro voglio sottolineare che uomo e animali selvatici possono convivere pacificamente basta attuare poche semplici regole, chiaramente la prima è l’accettazione del diverso e la conoscenza del diverso, poi se noi entriamo in un bosco e incontriamo un animale importante come può essere un orso dobbiamo semplicemente attuare delle regole per esempio: non urlare, non fuggire, perché altrimenti possiamo scatenare il predatorio, bensì indietreggiare molto lentamente e lasciare libero il passaggio all’orso o lupo qualsivoglia. Questo libro è destinato principalmente ai bambini cioè la nuova generazione, verso cui nutro speranze. spero che questo libro riesca a sconfigge il pregiudizio figlio dell’ignoranza e a farci guardare il mondo con una visione più biocentrica».

*Leonardo Luchetti, studente del liceo scientifico “Galilei” e reporter di Cronache Maceratesi Junior



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