giovedì, Ottobre 3, 2024

Come reinventare il corso di teatro
Ognuno racconta la sua “Città invisibile”

MORROVALLE - La scommessa delle insegnanti della scuola media Canale e dell'associazione Magma, che avevano dovuto interrompere il progetto a causa dell'epidemia. Studenti e studentesse hanno lavorato da casa, prendendo spunto dal testo di Italo Calvino

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La scuola Canale

Un’iniziativa innovativa e originale per occupare il tempo dei ragazzi costretti a casa dalla chiusura forzata delle scuole per l’emergenza Covid19. È la proposta della scuola media Canale, dell’istituto comprensivo Via Piave di Morrovalle. La dirigente scolastica, Arianna Simonetti, ha deciso di realizzare un progetto unico nel suo genere. A febbraio, un gruppo di ragazzi di prima e seconda si erano iscritti al corso pomeridiano di Teatro Propedeutico “Teatrando a scuola” ideato dalla professoressa Elena Bisacci e organizzato dall’associazione culturale Magma con gli esperti esterni Elena Fioretti, Francesca Rossi Brunori e Gian Paolo Valentini e con l’assistenza di Patrizia Giorgetti. Il corso si era dovuto bruscamente fermare a causa della chiusura della scuola lasciando sia gli organizzatori che i ragazzi dispiaciuti di non aver potuto terminare un percorso.

Gli esperti si sono interrogati a lungo sul come poter proseguire il lavoro pur non snaturando la reale pratica teatrale che ha il suo fondamento sulla presenza “fisica” di coloro che vi partecipano e, d’accordo con la dirigente e la professoressa Elena Bisacci, responsabile del progetto, hanno deciso di convertire il corso di teatro in un corso di Lettura Espressiva e Scrittura Creativa. La tematica scelta prende spunto dalle Città Invisibili di Italo Calvino che sono un puro pretesto per far creare ai ragazzi la loro “città ideale” e poterla poi esprimere leggendola ed interpretandola in una diretta in video. «È una bella scommessa – dice Elena Fioretti – noi lavoratori dello spettacolo siamo perfettamente d’accordo sul fatto che il teatro non può essere praticato online e lo abbiamo spiegato ai ragazzi ma abbiamo pensato che sarebbe stato un peccato abbandonare un lavoro iniziato così lo abbiamo convertito in una disciplina diversa che però ha sempre come base la possibilità di far tirare fuori loro la creatività. Una grande città ideale da creare in un momento buio in cui siamo stati chiusi nei nostri piccoli mondi».

«Abbiamo lavorato sulla possibilità di far esprimere i ragazzi partendo dalla loro enorme carica espressiva – aggiunge Francesca Rossi Brunori -. Ognuno ha attraversato il suo mondo interiore riuscendo a creare un piccolo pezzo di sé attraverso il corpo e la voce. Il lavoro è stato proprio partire da loro e attraverso la loro speciale ricerca rispetto al testo sul quale stavamo lavorando, reinterpretarlo con i loro occhi e le loro infinite possibilità creative. Noi abbiamo dato una linea guida per far sì che il loro “magma” prendesse una forma».

La professoressa Elena Bisacci reputa che il teatro in tutte le sue manifestazioni, ed ora anche in piattaforma, sia estremamente utile per i ragazzi. Novità anche per le terze medie che stavano preparando, in orario curricolare, uno spettacolo che sarebbe dovuto andare in scena sabato 9 maggio nel teatro di Montegranaro (Fermo). Non potendo proseguire con la realizzazione dello spettacolo è stato chiesto loro, durante un incontro con gli esperti, di produrre materiale video o audio inerente alle tematiche che avevano scelto (Pirandello e Dickens), da comporre per creare un documento di classe che potrà fare da corredo alla tesina d’esame. «Un modo per non perdere la dimensione di gioco e di fantasia che il teatro ci insegna con la speranza di poter riprendere presto con le attività dal vivo. Attendiamo quindi con curiosità i risultati di questo interessante esperimento».

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