«PlayMarche», l’applicazione realizzata dall’università di Macerata e dall’azienda PlayMarche s.r.l. con la collaborazione di 15 comuni del maceratese e il supporti di numerose aziende, prosegue il suo tour di presentazione nelle scuole della provincia, dopo aver già toccato le scuole primarie e secondarie di Appignano e di Montefano nei mesi di settembre e ottobre. Si tratta di un’app gratuitamente scaricabile, dedicata ai ragazzi e alle ragazze desiderosi di approfondire la storia e i personaggi della provincia di Macerata direttamente dal loro smartphone o tablet. È certamente un’esperienza unica nel suo genere, perchè permette ai giovani di arricchirsi e imparare “giocando”. L’esperienza non si limita solo al mondo online: ogni giocatore, infatti, potrà approfondire gli argomenti visionati nell’app con contenuti extra, realtà aumentate e ricostruzioni 3D visitando il sito www.dce.playmarche.com. Oggi è disponibile per dispositivi Android, ma a breve sarà presentata anche la versione ottenibile tramite Apple Store.
«Una bella occasione per incontrare le scuole del nostro territorio – spiega Michele Spagnuolo, amministratore delegato di PlayMarche s.r.l. – veicolando in maniera differente e accattivante le icone storiche della nostra provincia. Crediamo fortemente nell’edutainment come veicolo di cultura, di incoming turistico e di nuova fruizione dei saperi. Abbiamo già richieste da altri comuni che vogliono entrare nel network di PlayMarche – ha dichiarato – Questo ci riempie di orgoglio e ci stimola a continuare nelle attività di promozione e valorizzazione attraverso le nuove tecnologie».
Anche Roberto Perna, professore dell’università di Macerata, ha voluto sottolineare l’importanza dell’incontro tra la volontà di diffondere conoscenze e i nuovi dispositivi tecnologici: «Valorizzare il bagaglio culturale è compito di quelle discipline di natura umanistica che vengono studiate presso l’Università di Macerata – ha affermato – ma questi valori possono oggi essere meglio individuati, analizzati e comunicati anche attraverso l’uso delle più moderne tecnologie. Per questo è importante la realizzazione di progetti come “PlayMarche” – ha continuato il coordinatore del progetto di Distretto Culturale PlayMarche 2.0 – per rendere fattiva l’idea di un ‘umanesimo che innova».
Oggi il concetto di apprendimento generico non è più sufficiente, perchè attrarre l’attenzione dei ragazzi e delle ragazze sta diventando un’impresa sempre più ardua. Federica Arcangeli, assessore alla cultura del comune di Appignano, esprime a riguardo l’impellente necessità di “parlare la loro lingua”: «Per parlare ai più giovani e richiamare la loro attenzione occorre sempre più usare linguaggi e strumenti loro vicini. Per questo, abbiamo chiesto a PlayMarche di organizzare due appuntamenti, in grado di poter presentare in prima persona cosa siano i “Coccià” di Appignano e come sia possibile valorizzare “Leguminaria” o il “Bellente” attraverso un’app”.