sabato, Novembre 2, 2024

Stelle marine sulla costa, il biologo:
«Non portatele fuori dall’acqua»

MARE - In questi giorni bambini e bambine le hanno trovate vicino alla riva e osservate nei loro secchielli. «Lo abbiamo fatto tutti - spiega David Fiacchini - ma potrebbe portarle alla morte»

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Una delle stelle marine trovate ieri

Tantissime stelle marine sul litorale maceratese. Lo sanno bene i bambini e le bambine che negli ultimi giorni si sono divertiti a cercarle a pochi centimetri dalla riva, appena sotto la sabbia. Naturalmente, la curiosità ha avuto la meglio, e i piccoli esploratori si sono divertiti a portarle in un secchiello pieno di acqua per osservare i loro movimenti. Le stelle si muovono da una sponda all’altra del secchiello e piano piano si arrampicano sulle pareti scivolose. «Mi raccomando, non più di 4 secondi fuori dall’acqua se no muoiono»: questa la prudente raccomandazione dei piccoli più esperti ai tanti che si erano riuniti sulla battigia a guardare. Le stelle marine sono poi state ributtate in acqua, insieme a pesciolini e paguri. Ma la loro prudenza potrebbe non bastare a salvare la vita a questi piccoli esseri marini.

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A spiegarlo è il biologo David Fiacchini che raccomanda: «Nel caso si trovassero in acqua ricci di mare o stelle marine (ma anche altri abitanti dei fondali sabbiosi del nostro mare), è bene evitare di prenderli in mano o metterli nel secchiello, come facciamo o abbiamo fatto (quasi) tutti. Per alcuni di questi animali trovarsi all’improvviso fuori dall’acqua può portare anche alla morte». Il biologo spiega anche come mai questi animali sono così numerosi sul litorale maceratese. «Pur non essendo specializzato in biologia marina, posso osservare che questi fenomeni non sono così rari, può sembrare “strano” e relativamente “esotico” trovarsi di fronte a decine e decine di stelle marine spiaggiate. Per fortuna gli echinodermi (ricci di di mare e stelle marine) sono abbastanza comuni anche nei nostri mari e, anzi, sarebbe un problema per l’ecosistema marino se non ci fossero, dato che svolgono un ruolo ecologico prezioso. Certamente l’inquinamento è un fattore che ne limita la sopravvivenza (es: lavaggio dei serbatoi di natanti, con sversamento in mare di idrocarburi), ma non dovrebbe essere questo il caso.

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Infatti sono specie che, solitamente, stanno a pochi centimetri sotto i fondali e può accadere che in certe giornate (soprattutto a causa dei venti, quelli di bora in primis) ci sia un rimescolamento di acqua anche in prossimità dei fondali. Per questo può accadere che le correnti (anche mareggiate non troppo forti) possano trascinare a riva molti esemplari di stella marina. Non capita spesso, è vero, ma dipende anche dalla “forza” del mare: era accaduto anche a fine febbraio di quest’anno, quando parte del litorale adriatico (da Senigallia a Pesaro, ad esempio) si è trovato ricoperto di echinodermi e molluschi in quantità elevatissime».

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