*di Sofia Bolelli
E’ giunta al termine anche la seconda edizione del progetto “Mani che Parlano”, un laboratorio di scultura interculturale rivolto a 10 allievi e allieve della classe terza, indirizzo arti figurative, del liceo artistico G. Cantalamessa di Macerata, in stretto contatto con alcuni minori stranieri non accompagnati facenti parte del progetto “Famiglie a colori” ed altri collocati nella comunità educativa per minori dell’Associazione Piombini-Sensini Onlus, e a neomaggiorenni stranieri accolti nel Centro di Ascolto e di prima Accoglienza di Macerata. Il progetto ha la finalità di promuovere l’integrazione attraverso l’arte, che rappresenta un linguaggio universale capace di far dialogare giovani appartenenti a realtà culturali differenti. I ragazzi e le ragazze si sono incontrati per un intero anno ogni settimana, fino ad arrivare ad una complicità tale da lavorare su una scultura a quattro mani. Perchè «L’umanità si salva solo tutta insieme» ha sottolineato David Miliozzi, uno dei docenti coinvolti nel progetto. Le opere sono interamente ideate dagli studenti e dalle studentesse del Liceo artistico, su stretta osservazione del professore di discipline plastiche e scultoree Marco Franchini, che insieme a Leonardo Properzi ha coordinato il progetto che ha avuto luogo ai Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi.
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Ieri, nella serata conclusiva della mostra delle opere, i giovani migranti hanno presentato un saggio finale del laboratorio teatrale incentrato sulla pedagogia dell’espressione “verso Shakespeare” condotto da Fabiana Vivani e Leonardo Properzi. Un momento molto emozionante e coinvolgente tanto da commuovere alcuni tra i presenti, tra i quali l’assessore del Comune Marika Marcolini che ha sposato il progetto. A seguire la proiezione del video narrante con le varie fasi del progetto “Mani che Parlano” 2018/2019 realizzato a cura della classe quinta dell’indirizzo audiovisivo e multimediale del Liceo artistico G. Cantalamessa, con la supervisione del professore Marco Bozzi.
Al termine della serata i ragazzi e le ragazze partecipanti hanno espresso le loro conclusioni sul progetto e sulle loro opere. «Un’ occasione di dimostrare le nostre potenzialità – hanno sottolineato i giovani – il nostro impegno durante l’anno, ed avere un riconoscimento che ci possa stimolare per continuare il nostro percorso nel mondo artistico. Un progetto ambizioso, ma pieno di gratificazioni e soprattutto amicizia».
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Infine tutte le sculture realizzate in entrambe le edizioni del laboratorio saranno oggetto di una raccolta fondi da destinare al finanziamento di nuovi progetti interculturali.
All’evento hanno partecipato anche i diversi partner del progetto “Mani che Parlano” ovvero i Musei civici Palazzo Buonaccorsi e l’ufficio servizi sociali del comune di Macerata, il centro di ascolto e di prima accoglienza di Macerata e il Liceo Artistico G. Cantalamessa di Macerata, nonchè gli altri soggetti che hanno collaborato alla realizzazione del progetto: l’Anffas Onlus di Macerata e l’Associazione Piombini Sensini Onlus.
*Sofia Bolelli, studentessa del liceo artistico “Cantalamessa” di Macerata. Articolo scritto nell’ambito del progetto “Alternanza Scuola Lavoro”