Il bridge entra nelle scuole:
«Anche questo è sport»

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«Anche questo è sport»

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TORNEO – Gli istituti Enrico Mattei e Matteo Ricci di Macerata protagonisti ai campionati italiani under 26 in corso a Salsomaggiore Terme

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Oltre 200 studenti e studentesse di diverse scuole italiane hanno raggiunto Salsomaggiore Terme per giocare a bridge. Il doppio rispetto all’anno scorso. E arrivano anche dagli isitituti superiori Enrico Mattei di Recanati e Matteo Ricci di Macerata. In programma fino a domani (20 aprile), e organizzati dalla Federazione Italiana Gioco Bridge sono i campionati italiani under 26, durante i quali ragazze e ragazzi, giocando, eserciteranno competenze come la capacità di calcolo, il pensiero strategico, la memoria e il lavoro di squadra.

«Siamo molto contenti del numero di iscritti a questa edizione dei campionati giovanili: i partecipanti sono raddoppiati rispetto alla scorsa edizione – ha dichiarato Patrizia Azzoni, consigliere responsabile del settore insegnamento della federazione – Questo si deve soprattutto al boom del Bridge a scuola. I corsi organizzati nelle classi sono stati accolti con entusiasmo dai presidi, dagli alunni e dalle loro famiglie. Durante i raduni che fanno seguito ai corsi di Bridge nelle scuole e che si stanno tenendo in queste settimane in diverse regioni, il Bridge ha dimostrato che, anche nel nuovo millennio, non ha perso il suo fascino. Oggi è ufficialmente uno sport, perché, grazie agli attuali sistemi di duplicazione delle smazzate, che permettono a tutti i partecipanti di cimentarsi esattamente nella stessa distribuzione delle carte, quindi sugli stessi problemi, conta solo l’abilità e la logica, mentre la fortuna non ha alcun ruolo».

 La Federbridge sta investendo molto nella diffusione di questo sport fra i ragazzi. L’attuale direttivo, in carica dal 2017, ha scelto di puntare moltissimo sul futuro di questo gioco, uno dei pochi sport realmente capaci di accompagnare una persona per tutta la vita senza alcuna frustrazione legata al fisiologico rallentamento del corpo – un problema che le discipline della mente non conoscono. Si può giocare a Bridge dai sei anni: basta avere un mazzo di carte e la voglia di mettersi alla prova con problemi sempre nuovi. Fra le iniziative della Figb  per la promozione del bridge fra i giovani nel corso dell’ultimo anno scolastico ci sono stati corsi nelle scuole e perfino un concorso video: i ragazzi e le ragazze sono state chiamate a essere registi di “uno spot per la mente”, ovvero un breve filmato per la promozione di questa disciplina.

Gabriele Censi
Scritto da

Esperto di video con la sua telecamera non si lascia sfuggire un servizio. Ama la natura e la vita nei campi e porta sempre i frutti della terra ai suoi inseparabili amici della Base. E’ il grande saggio e bisbiglia consigli e suggerimenti. “Guru” lo chiamano gli amici. Nessuno conosce la sua età.



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