Big Fish, la storia
di un padre incredibile

Big Fish, la storia
di un padre incredibile

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VOCI DAL TEATRO – La recensione del musical della Compagnia della Rancia con Giampiero Ingrassia e Francesca Taverni

big_fish_vaccaj-3-1024x768La recensione dello spettacolo “Big Fish”, messo in scena l’11 ottobre, al teatro Vaccaj di Tolentino.  I ragazzi e le ragazze dell’istituto Filelfo che partecipano al progetto “Voci dal Teatro” sono Francesca Mattiacci, Emma Scinti Roger, Edoardo Costantini, Michele Polisano, Chiara Mochi.  

di Francesca Mattiacci ed Emma Scinti Roger

Cosa si prova quando credi che tuo padre non ti abbia mai detto la verità sul suo passato? Will Bloom è convinto di non sapere nulla sulla vita del padre, che gli ha sempre raccontato le sue esperienze trasformandole in avventure fantastiche e imprese eroiche al fianco di streghe, giganti buoni, sirene ammaliatrici e pesci smisurati.
big_fish_vaccaj-5-1024x768“Big Fish” è il nome del musical diretto da Saverio Marconi andato in scena nella cornice del ritrovato Teatro Vaccaj l’11oOttobre, con repliche il 13 e 14, a inaugurare una stagione ricca, piena di sorprese e ancora più emozionante. Dopo trenta anni torna a Tolentino Giampiero Ingrassia, nei panni di Edward Bloom, commesso viaggiatore che prova a crescere suo figlio in un mondo colorato, che però il ragazzo non sembra apprezzare criticandone l’illogicità. Lo spettacolo non è solo il rapporto complicato di un padre e suo figlio, lo scontro tra due mentalità differenti, ma anche un amore puro e incondizionato, quello tra Edward e sua moglie Sandra, interpretata da Francesca Taverni. Un amore che sembra fiorire dalle incredibili storie di Edward, scandito da prati di narcisi gialli e lunghi corteggiamenti.
big_fish_vaccaj-4-1024x768La malattia terminale di Edward fa capire a Will di non sapere nulla di reale sulla vita del padre e fa nascere in lui l’esigenza di conoscere la verità. Ma iniziando a scavare comprende che le storie del padre non erano intessute di bugie, bensì la realtà gli era stata semplicemente presentata attraverso gli occhi di un sognatore, perché a volte l’immaginazione ha il potere di rendere anche l’episodio più comune un’avventura fantastica.
Alla morte del padre, Will smette di dubitare delle realtà inventate con cui era cresciuto perché capisce che erano state proprio quelle ad averlo spinto a viaggiare il mondo. Nella scena finale lo vediamo crescere il proprio figlio nello stesso modo con cui il padre lo aveva educato: non in una realtà perfettamente logica e razionale ma in una pazza, altrettanto vera, solo più colorata.
big_fish_vaccaj-1-1024x768La storia, tratta dall’omonimo libro di Daniel Wallace, è diventata nel 2003 anche un celebre film diretto dal visionario Tim Burton. Saverio Marconi è riuscito a creare, partendo da entrambe le esperienze e dai precedenti musical prodotti per il globo, un connubio spettacolare e allo stesso tempo delicato nel suo modo di raccontare la magia che risiede nelle parole, capace di delineare egregiamente il quadro della vita di un uomo buono, un sognatore romantico mai disilluso dalla realtà quotidiana.
big_fish_vaccaj-2-1024x768Questo musical è stato capace di far sorridere il pubblico, di trasportarlo in realtà fantasiose scandite dai colpi di coda di una sirena affascinante, di farlo intristire nei momenti di inconciliabilità tra un’anima sempre fuori dagli schemi e una fatta di arcobaleni grigi, e infine di indurlo riflettere sul rapporto tra padri e figli, mogli e mariti, madri e figli. Due ore e mezza di emozione e commozione pure, che ci hanno fatto tornare a casa con la voglia di vedere il mondo un po’ più come Edward Bloom.



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