Da Montolmo a Pausula:
i mille e uno volti di Corridonia

Da Montolmo a Pausula:
i mille e uno volti di Corridonia

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ALLA SCOPERTA – In pochi sanno che sono ben tre i nomi della città. Da un olmo piantato nel terreno all’ardente sindacalista Filippo Corridoni, scopriamo l’origine di questo antico borgo marchigiano

 

Corridonia_san_francesco_e_monumento_ai_caduti_01È un piccolo borgo che si erge su un rilievo di 255 m, in un fazzoletto di terra tra il fiume Chienti e il torrente Cremone, a pochi chilometri da Macerata. Tutti la conosciamo come Corridonia, qualcuno la ricorda come Pausula, in pochissimi sanno che originariamente il suo nome era Montolmo. Ciascuno di questi nomi riflette un volto della sua storia millenaria.

Il primo nome del borgo marchigiano è in realtà Pausulae: colonia romana consegnata dai triumviri Antonio, Lepido e Marco Antonio ai loro veterani al ritorno dalla guerra di Bruto e Cassio. La città fu distrutta dall’arrivo di Goti e Longobardi nel quinto secolo d.C., ma venne ricostruita dai superstiti prendendo il nome di “Castrum Pausuli”, appunto, castello di Pausula.

Corridonia-Gonfalone

Bandiera di Corridonia

Negli anni del Medioevo fu “Mons Ulmi”, Montolmo, il nome assegnato a questa zona nella Valle del Chienti. Montolmo deve il suo nome ad un olmo piantato dai monaci di santa Croce nella chiesa di santa Maria in Castello, attorno alla quale si riunirono le famiglie del luogo. Tuttavia il nome “Pausula” continuò ad essere presente nei cognomi degli abitanti del luogo o in una delle porte del borgo, chiamata appunto “porta di Possole”. Montolmo fu un centro di prestigio in quell’epoca, tanto da essere sede del Parlamento dei Comuni della Marca nel 1306, nel 1307 e nel 1317, oltre ad essere per decenni sede della Curia Generale della Marca. Il borgo venne saccheggiato da Francesco Sforza, e fu così che ebbe inizio il suo declino. Solamente a fine settecento alcuni nobili del territorio presentarono a Roma un’istanza per tornare all’antico nome Pausula, con l’obiettivo di riacquistare il prestigio di un tempo. Nel 1851 Papa Pio IX decise di attribuire a Montolmo il nome di Pausula, innalzandolo a titolo di città.

FILIPPO-CORRIDONI

Filippo Corridoni

L’attuale nome di Corridonia venne dato in ricordo di Filippo Corridoni, nato nel paese il 19 agosto di 31 anni fa, da una famiglia di operai. Dopo aver concluso i suoi studi all’Istituto superiore industriale di Fermo si trasferisce a Milano, dove lavora come disegnatore per la Miani-Silvestri. Ed è proprio nella Milano di inizio novecento che il giovane Filippo Corridoni si getta nel cuore della lotta sociale, divenendo uno dei capi del sindacalismo rivoluzionario. Grazie al suo carisma e al vigore con il quale difendeva i propri ideali condusse con successo diverse lotte per l’emancipazione dei lavoratori. Sempre fedele alla sua ideologia, il giovane sindacalista fu incarcerato per diversi mesi a Bologna, Modena e Milano, fino ad essere esiliato in Francia e Svizzera. Riesce però a rientrare in Italia con il falso nome di Leo Celvisio. Scelse il nome Leo in riferimento alla Rocca di San Leo, dove venivano rinchiusi i detenuti politici, mentre Celvisio fu la prima scritta che vide rientrando in Italia, nel cartellone pubblicitario dell’omonima birra. Nel 1912 fonda a Milano l’Unione sindacale milanese, del quale divenne segretario. Allo scoppio della prima guerra mondiale, Corridoni abbandonò l’idea della lotta di classe, incitando il popolo a superare le divisioni in virtù del più alto dovere di difendere la propria patria. All’entrata in guerra dell’Italia viene subito inviato al fronte come volontario. Qui resterà solo quattro mesi: verrà ucciso nella trincea delle Frasche, a san Martino del Carso, e il suo corpo non fu mai trovato. Ricevette per il suo servizio alla patria la medaglia d’argento, che poi divenne medaglia d’oro alla memoria grazie all’intervento di Benito Mussolini. La sua figura di lavoratore instancabile, propagandista ed eroe patrio divenne uno dei fiori all’occhiello del regime fascista. Benito Mussolini lo ricorda in più di un’occasione come “apostolo del lavoro, eroe della patria”. Ed è per questo motivo che, con la caduta del regime fascista, anche Corridoni cadde nell’oblio. Ma fu proprio Mussolini che nel 1931 decise di attribuire il nome Corridonia alla città di Pausola, in onore e memoria di questa grande figura.

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