«La droga è stato il mio inferno
e ha ucciso molti dei miei amici»

«La droga è stato il mio inferno
e ha ucciso molti dei miei amici»

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SARNANO – Roberto Anteghini, autore dell’autobiografia “Salvato da un maledetto destino”, ospite d’onore all’assemblea studentesca del liceo scientifico

 

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Roberto Anteghini con gli studenti e le studentesse

Un incontro stimolante ed educativo quello che si è svolto nei giorni scorsi mattina nell’Aula Magna del liceo scientifico di Sarnano, durante l’assemblea studentesca. Ospite d’onore Roberto Anteghini, autore dell’autobiografia “Salvato da un maledetto destino”. Il titolo del libro anticipa il carattere drammatico della sua vita, tormentata dall’uso di sostanze stupefacenti che lo hanno portato in un tunnel apparentemente privo di sbocchi, da cui è potuto uscire solo dopo anni e anni di lotte e conflitti interiori. Slogan della manifestazione una citazione di Mogol: ‘La droga è una strega che ti ruberà il corpo e l’anima. La strega entrerà nella testa e nella voce di un ragazzo che ti inviterà a provarla: “Una canna o una sniffata cosa vuoi che sia? Provare non costa niente…” e invece ti costerà la vita’

Tutto, per Roberto, ha infatti avuto inizio da uno spinello, dal frenetico desiderio di ammazzare la monotonia di un piccolo paesino di provincia, dalla voce di un carismatico ragazzo di nome Luca che gli ha aperto inconsapevolmente la strada della tossicomania. Gli anni sono passati, e con essi anche le esigenze, che da quelle di un tredicenne sono divenute quelle di un uomo alla continua ricerca di qualcosa in più. “Smetto quando voglio”, la frase all’ordine del giorno che Roberto ripeteva nel tentativo di convincere gli altri, ma soprattutto se stesso. Fu così che, da ragazzino ribelle e fuori dagli schemi, Roberto divenne un tossicodipendente, deteriorando ogni rapporto con il mondo e con la sua interiorità, e iniziando a vivere in un’altra dimensione, quella della droga. Un universo parallelo talvolta piacevole, talvolta terribile.

«Ancora oggi non posso affermare di odiare la droga. Il nostro è sempre stato un rapporto di amore e odio –  dichiara Roberto –  È facile entrarvi, molto più difficile è invece trovare una via d’uscita una volta dentro» prosegue.

L’incontro ha permesso agli studenti e alle studentesse di ascoltare una testimonianza diretta, reduce di quella realtà che sembra così lontana dalla loro. I racconti crudi e vividi di Anteghini li hanno proiettati nella vita di persone che, a differenza sua, non sono riuscite a vedere la luce del tunnel. AIDS, coma senza risveglio, danni cerebrali e overdose: questi i mezzi attraverso cui ‘la strega’ è riuscita a sottrarre il respiro della vita a molti degli amici di Roberto, amici che lui stesso aveva condotto verso la strada del non ritorno.

«Quello è stato il mio inferno –  afferma –  rievocando le memorie del culmine della dipendenza ‘Vivevo solo per lei, per l’eroina».

Oltre ad esporre un educativo excursus della sua esperienza, l’ospite ha anche fornito preziosi consigli rivolti a coloro che stanno vivendo la stessa situazione tormentata o che si trovano a contatto con persone affette da tossicodipendenza.

«L’importante è confrontarsi, agire. Le parole a volte non bastano: quando si è in quello stato non si ascoltano mai gli ammonimenti dei propri cari».

Roberto ha trasmesso un messaggio di rimpianto per gli errori commessi, ma soprattutto di speranza verso le generazioni future, nella ferma convinzione che la sua esperienza possa aiutare molti a “superare”, o quantomeno ad evitare il pericolo sempre più incombente.



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