L’Agrinido sogna la ricostruzione:
«Abbiamo acquistato il terreno,
ora spetta a Regione e ministero»

L’Agrinido sogna la ricostruzione:
«Abbiamo acquistato il terreno,
ora spetta a Regione e ministero»

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SAN GINESIO – La responsabile Federica Di Luca traccia i prossimi step per salvare una delle realtà educative più innovative del territorio: «Abbiamo speranza che un percorso così significativo, che ha visto una vera e propria mobilitazione popolare, sia dignitosamente premiato». Nel frattempo i lavoratori della Poltrona Frau di Tolentino hanno donato 10mila euro

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La visita della delegazione di Poltrona Frau

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L’Agrinido della Natura di San Ginesio non molla. Dopo il terremoto che ha reso la scuola e il borgo vicino inagibili la realtà al confine con Sarnano è riuscita a unire le forze con genitori e Comune per acquistare un terreno poco distante dove dovrà sorgere, se tutto va bene, la nuova scuola. Quest’anno nel frattempo i bambini e la bambine hanno trovato un riparo nella yurta allestita insieme a genitori e insegnanti (leggi l’articolo). L’acquisto del terreno è stato frutto di un lavoro di squadra e della tanta solidarietà arrivata da più fronti per sostenere una delle eccellenze educative del territorio. Recentemente sono stati i rappresentanti dei lavoratori dell’azienda Poltrona Frau di Tolentino a donare ben 10mila euro, chiedendo ai dipendenti di partecipare con un’ora del loro stipendio. La Fillea Cgil di Macerata ha invece portato all’Agrinido una plastificatrice e una lavagna luminosa. A spiegare i prossimi passi la responsabile Federica Di Luca. «Ora siamo impegnati nella variante urbanistica necessaria a rendere edificabile il terreno – spiega – e ci stiamo preparando a partecipare al bando regionale che istituisce il sistema integrato 0/6 anni e definisce quali sono i poli di infanzia pilota in Italia finanziati dal Miur». I poli dovranno essere da uno a un massimo di 3 per ogni Regione. «Nella prima fase – prosegue Di Luca – le Regioni dovranno scegliere le aree sulle quali si costruiranno i poli infanzia. Poi trasmettere queste informazioni al ministero. Come seconda fase il ministero farà uscire un bando nazionale per la progettazione multidisciplinare, frutto di un lavoro durato più di un anno e che nasce dal basso». Gli step da superare quindi «sono ancora due, molto importanti e complessi ma ci auguriamo di raggiungerli. Questa esperienza – conclude Di Luca – sta conquistando ogni passaggio con grande fatica e determinazione. Nulla è stato mai scontato e dovuto nel nostro percorso di ricostruzione. Oggi le decisioni più importanti sono nelle mani delle istituzioni (Regione e poi ministero). Abbiamo speranza che un percorso così significativo, che ha visto una vera e propria mobilitazione popolare e che ha costruito una fitta rete di relazioni e di accreditamenti, sia dignitosamente premiato. Sarebbe un vero problema spiegare a tutti coloro che ci hanno sostenuto in questa avventura, la mancata ricostruzione di un asilo 0-6 così innovativo e resiliente, capace di ritessere un’intera comunità proprio partendo dall’agricoltura sociale, dai bambini piccoli e dall’educazione di qualità».

(Fe. Nar.)

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