Il vetro nel verde, la plastica e le lattine nel blu, la carta con il cartone, il sacchetto biodegradabile per il materiale organico. Da qualche anno i rifiuti non si producono più, o almeno si cerca di non produrli. L’unico vero scarto che esce dalle nostre case è quello contenuto nel sacchetto giallo, che dovrebbe essere solo l’ultima spiaggia nella nostra attenzione quotidiana a limitare la quantità di materiale secco non riciclabile. Un impegno aumentato sensibilmente negli ultimi anni a Macerata, dove la percentuale di raccolta differenziata è arrivata a più del 75%. Merito dell’amministrazione comunale che ha voluto promuovere questo sistema, oggi organizzato nella raccolta porta a porta. Ma, i rifiuti che arrivano al Cosmari (il consorzio che si occupa della raccolta e dello smaltimento dei vari materiali e che ha sede a Tolentino) sono ancora troppi. Ognuno di noi può e deve impegnarsi per produrne sempre di meno. A questo proposito il Comune ha lanciato l’iniziativa “E’ ora di fare di più” volta a sensibilizzare i cittadini a buttare via di meno e, se possibile, riutilizzare un oggetto o un prodotto.
“Chiediamo ai cittadini di migliorare la raccolta differenziata facendo attenzione ai giusti giorni e orari – sottolinea l’assessore all’Ambiente Mario Iesari – E chiediamo di fare attenzione alla produzione dei rifiuti attraverso il riuso, il riutilizzo e la manutenzione degli oggetti”. Cosa chiedono invece i cittadini all’amministrazione? “Da una parte vorrebbero che l’impegno nel fare la differenziata sia “premiato” con un risparmio economico – risponde l’assessore – E in effetti la tassa sui rifiuti si è abbassata del 17%. Dall’altra vorrebbero garantita la massima vivibilità della città”. Intanto il Cea (Centro di educazione ambientale) di Fontescodella è impegnato in un’attività quotidiana nelle scuole per informare sull’importanza della riduzione dei rifiuti e sull’attività del centro del riuso aperto proprio a Fontescodella lpo scorso anno. “1.300 studenti per più di 300 ore di lezioni e laboratori sull’educazione ambientale – spiega Alessandro Battoni del Cea di Fontescodella – E’ molto importante per un Cea urbano trattare la tematica della riduzione dei rifiuti. Nell’ultimo anno più di 50 classi sono venute a visitare il centro del riuso. Da lì il messaggio viene veicolato nelle case dove bambini e ragazzi diventano veri e propri “talebani” dei rifiuti (espressione figurata utilizzata per descrivere la massima dedizione e attenzione dei più giovani alle tematiche della differenziata e della produzione di rifiuti). In alcuni casi abbiamo visto famiglie che sono venute al centro del riuso grazie all’invito che viene fatto dai ragazzi”.
Caro Mario, prima di tutto, ciao. Mi spiace approfittare di questo spazio dedicato ai lettori più giovani, però è irresistibile per me farti una domanda: cosa intendi per produrre meno rifiuti del sacco giallo? Dovremmo forse tornare tutti a un’autarchia della produzione domestica ,alle candele, come una volta, e quindi uscire dal mercato dei consumi di massa? No, perchè, basta andare a fare la spesa quotidiana di frutta, verdura , scatolette di carne per animali domestici, gettare via qualche vecchio CD, lampadine fulminate, stracci consumati, e quant’altro confezionato e cellofanato con tanto di carta sopra con su scritto prezzo, peso e importo, che già abbiamo riempito il giallo che viene ritirato una sola volta a settimana.
Ciao Tamara come va ? Un po che non ci si sente . Dunque ti spiego cosa intendo . Il vero obiettivo di un processo virtuoso di economia circolare e’ ridurre la quantità di rifiuti che finisce in discarica . Per farlo abbiamo tante possibilità senza ritornare indietro. Innanzitutto possiamo fare in modo di allungare la vita dei beni che possediamo preferendo dove possibile la manutenzione o la ripararazione oppure regalando loro una seconda vita conferendoli ai centri di Riuso . Poi possiamo , se vogliamo, preferire beni che producono meno scarti o packaging . Ad esempio, se è buona, l’acqua del rubinetto a quella nelle bottiglie di plastica . Poi possiamo ridurre lo spreco alimentare con un po’ più di attenzione negli acquisti e nelle abitudini alimentari . Infine ma è solo l’ultimo anello della catena separare con attenzione le diverse frazioni ( plastica, carta, alluminio etc etc) . Si può fare senza ritornare indietro ma scegliendo un modello di produzione (perché ovvio i produttori devono fare la loro parte ) e di consumo più sostenibile . In tre anni a macerata abbiamo ridotto i rifiuti che finiscono in discarica di 50 kg pro capite (moltiplica per 40mila e vedi l’effetto) Ma in alcune zone del nostro paese si raggiungono risultati ancora migliori . Ringrazio CM junior per la sua attenzione perche i bambini possono spontaneamente abbracciare questa consapevolezza . Ciao Tamara stammi bene.