Dalle macerie possono nascere bei sentimenti, il terremoto ha fatto molto male ai bambini e alle bambine della provincia di Macerata ma ha fatto anche scoprire che ci sono tante persone buone disposte a fare molto per aiutare chi è in difficoltà. E anche i social network, in questa situazione, danno una mano.
A testimoniarlo sono Elisa Bolognesi di Macerata e Betty Aquaro di Erba, in provincia di Como. Dopo aver frequentato l’università a Milano insieme si sono perse di vista per poi ritrovarsi grazie a Facebook che usano spesso anche per comunicare. E proprio su Facebook Elisa, dopo le tante scosse di terremoto e dopo aver visto tante situazioni difficili, ha chiesto a Betty «Aiutate noi terremotati».
Betty non ha perso neanche un attimo. Si è fatta mettere in contatto da Elisa con la dirigente della scuola Mestica di Macerata che in una mail ha chiesto materiale di cartoleria per la scuola, un pc e un video proiettore. «Erano giorni – racconta – in cui da noi si stava facendo polemica per un centimetro di neve e ci siamo sentiti veramente sciocchi, ho pubblicato un post su facebook per chiedere una mano e ho cchiesto al dirigente del nostro istituto comprensivo lo spazio per la raccolta, Abbiamo coinvolto anche la protezione civile». Nel giro di 24 ore due nonnine hanno donato video proiettore e pc, poi nei giorni seguenti ne sono arrivati altri due. Sono seguite raccolte e iniziative che hanno consentito di avere moltissimo materiale. Anche oggi la protezione civile sta raccogliendo materiale al centro commerciale.
Il tutto sarà consegnato sabato prossimo alla Mestica di Macerata che ora ha sede all’istituto salesiano. Un paese vicino a Erba, Bovisio Parini invece si è gemellato con la scuola di Caldarola, replicando questa operazione.
«Chiedere aiuto non è da deboli – sottolinea Elisa Bolognesi – in questo momento ne abbiamo bisogno e la loro risposta è stata eccezionale».
«Nascerà una bella amicizia tra bambini – sottolinea Betty – vorremmo che fosse un patto di amicizia che vada avanti nel tempo per scambiarsi anche esperienze belle». I bambini e le bambine hanno preparato per i loro amici maceratesi lettere e disegni che serviranno a farli conoscere ancora meglio.
E quando qualche maceratese prova a dire “grazie” Betty risponde con entusiasmo: «Siamo noi che dobbiamo ringraziare voi, abbiamo scoperto una città e dei cittadini che non sapevamo fossero così meravigliosi. Ci avete insegnato una cosa bella».