‘The Breath’, il tessuto
che intrappola polveri e smog

‘The Breath’, il tessuto
che intrappola polveri e smog

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INVENZIONI – L’Università politecnica delle Marche è stata premiata per il progetto dedicato all’ambiente in grado di trattenere le particelle inquinanti e migliorare la qualità dell’aria

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La premiazione di “The Breath”

Un quadro fatto di tessuto che purifica l’aria e trattiene tutti i materiali inquinanti. L’invenzione è stata fatta dall’Università politecnica delle Marche e ha ricevuto il premio SetteGreen Awards per il progetto dedicato alla sostenibilità e all’ambiente. Il tessuto adsorbente, chiamato “The Breath”, è in grado di intrappolare polveri sottili e smog ed è nato grazie al lavoro svolto dal gruppo scienza e tecnologia dei materiali del Dipartimento di Scienze e Ingegneria della Materia, dell’Ambiente ed Urbanistica. «Siamo bombardati da agenti inquinanti sia quando stiamo in ambienti aperti che negli spazi chiusi – spiegano i ricercatori – Polveri sottili e smog ma anche residui chimici di detersivi, saponi e profumi. Respiriamo questi agenti anche a casa, a scuola o in ufficio, il più delle volte senza rendercene conto». Per questo gli scienziati hanno elaborato dei pannelli capaci di adsorbirli riducendo la concentrazione di batteri. Ossidi di azoto, di carbonio e di zolfo, benzene e idrocarburi aromatici, ma anche composti organici volatili, formaldeide e fumo di tabacco contribuiscono a creare la miscela, quasi esplosiva, di un cocktail da togliere letteralmente il fiato.

environmental-protection-326923_960_720 La soluzione può arrivare quindi da un semplice pannello ad alta efficienza e a impatto zero, da appendere alle pareti come un quadro, realizzato con un tessuto in grado di purificare l’aria che respiriamo, al chiuso come all’aperto. «Non sempre ci rendiamo conto che una cattiva qualità dell’aria negli ambienti interni, pubblici o domestici, può essere un male per la salute»  spiega il professore Gabriele Fava.Infatti  I dati rilasciati nel 2015 dall’Organizzazione sanitaria mondiale dicono che ogni anno 4,3 milioni di persone muoiono a causa dell’esposizione ad ambienti chiusi inquinati. «Le ricerche svolte nei nostri laboratori studiano i materiali ad alta capacità di adsorbimento e le possibili soluzioni tecniche. In particolare ci basiamo su matrici passive, cioè senza richiesta di energia elettrica». L’utilizzo di questo tipo di pannelli adsorbenti può servire anche come supporto di stampa per la segnaletica, come materiale informativo o didattico in locali pubblici come ospedali, uffici e scuole.

 

Marco Ribechi
Scritto da

è l’esploratore della redazione. Ama la natura e gli animali, va in missione con il suo fido compagno Teo. La sua passione sono i viaggi avventurosi. Lui è “Rio”. Soffre il freddo tremendamente e aspetta tutto l’anno l’arrivo del sole e della bella stagione. Per rilassarsi strimpella un po’ la chitarra. Sportivo ha la passione per la bicicletta.



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