Perché ci sono i terremoti
e come si possono evitare i pericoli?

Perché ci sono i terremoti
e come si possono evitare i pericoli?

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LA GUIDA – Questa notte tutta la provincia si è svegliata terrorizzata dalla terra che tremava. Non serve restare impietriti, è meglio capire le origini di questo potente fenomeno naturale e conoscere le regole d’oro per limitare le situazioni di pericolo

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La paura nel letto

La scorsa notte un rumore sordo, seguito da un forte dondolio ci ha svegliato nei nostri letti. Era il potente terremoto che alle 3,36 del 24 agosto ha fatto tremare il centro Italia. La paura è il primo sentimento che tutti, grandi e bambini, avvertono in seguito a questo imprevedibile fenomeno naturale. Ci si ritrova nella propria casa senza saper bene cosa fare e senza sapere quanto la scossa è forte e quanto durerà. Se però la nostra paura ci fa rimanere impietriti bisogna sapere che ci sono delle misure di sicurezza da attuare che in molti casi possono evitare conseguenze molto negative e tirarci fuori dai guai. E’ importante mantenere il sangue freddo e comportarsi con intelligenza e vincere la paura. Leggi bene cosa è un terremoto e come funziona e poi impara a memoria le procedure da attuare, in questo modo non avrai più paura.

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La mappa delle placche o zolle

TERREMOTI, COME FUNZIONANO? – I terremoti sono tra gli eventi naturali più potenti e imprevedibili. Nessuno infatti può dire quando e dove avverranno e non esistono strumenti in grado di fare previsioni esatte. Ci sono da sempre, da quando esiste la Terra ed è proprio grazie a loro che i continenti oggi hanno assunto questa forma, sono stati i terremoti a modellare le terre emerse. Per capire come si generano bisogna prima conoscere la teoria delle zolle o delle tettonica a placche.

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La mappa delle zone sismiche in Italia

Prendiamo un mappamondo o una cartina della Terra. I continenti, su cui camminiamo, su cui costruiamo strade e palazzi, ci sembrano fissi, stabili, ma in realtà galleggiano in un modo di cui noi non ci accorgiamo, come ad esempio farebbero dei pezzi di legno nell’acqua. Ogni pezzo si chiama zolla o placca terrestre. Nel mondo ci sono 7 placche principali e circa 8 placche minori. Tra una placca e l’altra c’è una linea di confine. Un terremoto quindi si genera quando due placche si scontrano e i loro margini fanno attrito e, sfregandosi fanno tremare tutta la terra intorno. Si tratta di movimenti piccolissimi ma, vista la grande dimensione delle placche, l’energia che si libera è immensa. Le placche si muovono e si toccano in continuazione e non sempre si verificano i terremoti, o meglio ci sono delle microscosse di cui non ci rendiamo conto. Quando invece si colpiscono violentemente riusciamo a sentire la scossa chiaramente.

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Ipocentro, epicentro, faglia e onde sismiche

PERCHE’ I TERREMOTI COLPISCONO SOLO ALCUNE LOCALITA’? – Come già detto i terremoti sono imprevedibili ma ci sono alcune zone che sono più sensibili delle altre. Queste si chiamano faglie e rappresentano le linee di confine tra le zolle. La più famosa è quella di Sant’Andrea, in California, dove si verificano periodicamente terremoti devastanti. Più una città è lontana da una faglia minore è la probabilità che si verifichi un terremoto. Nella nostra regione c’è la faglia Tiberina che comprende l’Umbria e le Marche. Non è una delle faglie principali ma ogni tanto è soggetta a forti scosse come ad esempio quelle del 1997 che hanno colpito la zona di Colfiorito. Il punto dove si origina il terremoto, dentro la crosta terrestre, si chiama Ipocentro. Questo può trovarsi anche a centinaia di metri sottoterra, o addirittura nei fondali marini. Da qui partono le onde sismiche che assumono la forma di sfere che da un centro diventano sempre più grandi. Il punto sulla superficie terrestre in cui il terremoto si avverte più forte si chiama invece Epicentro. Il pericolo è qui perchè mentre l’ipocentro si trova sotto terra e quindi non è pericoloso, l’epicentro potrebbe essere una città, o un luogo popolato proprio perchè è un punto esterno.

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Un sismografo

COME SI MISURANO I TERREMOTI? – Per misurare i terremoti si usa il sismografo. Ci sono due scale principali, a scala Richter e la scala Mercalli (entrambi prendono il nome dai loro inventori). La prima misura l’energia che il terremoto sprigiona, che si chiama magnitudo. Normalmente va da 1 a 8. La seconda invece misura i danni che il terremoto provoca su persone e cose e va da 1 a 10. I valori tra le due scale possono essere molto diversi perchè mentre la scala Richter presenta dei valori fissi la scala mercalli dipende ad esempio anche dalla resistenza dei palazzi, da quante persone vivono nel luogo dell’epicentro. Quindi un terremoto fortissimo nel deserto potrebbe avere un valore basso nella scala Mercalli, mentre un terremoto leggero in una città con edifici già vecchi e rovinati potrebbe avere un valore molto alto nella scala Mercalli. Per questo è bene utilizzarle tutte e due.

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Cerca riparo sotto un mobile resistente

LE REGOLE DI SICUREZZA IN CASO DI TERREMOTO – Ora sappiamo più o meno tutto quello che serve sapere su come funzionano i terremoti. Ma cosa dobbiamo fare per metterci al sicuro? Farsi prendere dalla paura e restare impietriti non è certo una buona scelta, vediamo insieme cosa significa avere il “sangue freddo”. Ricordati che la maggior parte delle case sono costruite con regole antisismiche, cioè sono resistenti ai terremoti. Quindi se anche la televisione spesso ci mostra case distrutte in realtà la nostra abitazione di solito è un luogo sicuro dove trovare riparo:

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    Una tavolo o una porto nel muro maestro sono i ripari ideali

    Il pericolo viene dall’alto, potrebbero caderci delle cose in testa. Per prima cosa quindi individuare la parte più resistente della casa e i mobili più robusti e infilarsi lì sotto. Un bel tavolo è l’ideale. Puoi chiedere ai tuoi genitori quale è il miglior riparo, loro lo sapranno sicuramente;

  • Tieniti lontano da vetri e oggetti molto fragili, ma anche da mobili molto pesanti come armadi e librerie che potrebbero caderti sopra;
  • Cerca i muri portanti della tua casa, sono quelli più solidi e resistenti. Puoi trovare riparo sotto una porta;
  • Non metterti al centro della stanza ma resta piuttosto adiacente alle pareti principali;
  • Non prendere assolutamente le scale o l’ascensore, se il terremoto è molto forte rappresentano le parti più fragili di una casa. L’ascensore potrebbe bloccarsi;
  • Se sei all’aperto allontanati da tutto quello che potrebbe caderti in testa, Tieniti lontano dai balconi, dai cornicioni, dalle terrazze e in generale dagli edifici;
  • Se ti trovi in auto o lungo la strada allontanati dai ponti e dai pali dell’elettricità che potrebbero cadere;
  • Quando la scossa è terminata mettiti al sicuro, stai con la tua famiglia e magari esci di casa ma non portare le tue cose con te, potrebbero ostacolarti;
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Un uomo della protezione civile pronto ad aiutare chi è in difficoltà

Dopo il terremoto assicurati dello stato di salute delle persone attorno a te e, se necessario, presta i primi soccorsi. Esci con prudenza, indossando le scarpe: in strada potresti ferirti con vetri rotti. Se sei in una zona a rischio maremoto, allontanati dalla spiaggia e raggiungi un posto elevato. Limita, per quanto possibile, l’uso del telefono per lasciare le linee libere ai soccorsi. Non intralciare il passaggio dei mezzi di soccorso. Ricorda che quando c’è una scossa forte di solito è seguita da altre scosse minori di assestamento, quindi resta sempre vigile e attento.

coraggioIn Italia ci sono delle forze di soccorso molto rapide e sempre pronte ad aiutare chi è in difficoltà. Queste sono ad esempio la croce verde, la protezione civile, i vigili del fuoco. Puoi stare sicuro che arriveranno molto rapidamente, spesso utilizzano anche i cani che con il loro fiuto riescono a rintracciare le persone. Qualsiasi cosa succede è importante matenere la calma e avere tutto sotto controllo. Questo significa essere coraggiosi e siamo sicuri che anche tu puoi superare la paura. Non possiamo combattere le forze della natura ma possiamo sapere come fare per vivere tranquilli e al sicuro.

 

 

Marco Ribechi
Scritto da

è l’esploratore della redazione. Ama la natura e gli animali, va in missione con il suo fido compagno Teo. La sua passione sono i viaggi avventurosi. Lui è “Rio”. Soffre il freddo tremendamente e aspetta tutto l’anno l’arrivo del sole e della bella stagione. Per rilassarsi strimpella un po’ la chitarra. Sportivo ha la passione per la bicicletta.



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