![dinosauro serraptrona 2](http://www.cronachemaceratesi.it/junior/wp-content/uploads/2016/05/dinosauro-serraptrona-2.jpg)
Volare è il sogno di tutti, grandi e bambini. Purtroppo però solo una parte degli animali possono farlo e di sicuro l’uomo non è tra questi. Ma come hanno fatto gli uccelli e gli insetti a imparare a volare? Per avere la risposta è necessario visitare una piccola cittadina della provincia di Macerata: Serrapetrona. Qui, nel palazzo Claudi, è stata allestita la mostra “La conquista del cielo” grazie ai reperti archeologici portati da Giorgio Recchi, un esploratore geologo che grazie alle sue avventure si è guadagnato il soprannome di “Indiana Jones”.
![La visita al museo con la guida del consigliere Michele](http://www.cronachemaceratesi.it/junior/wp-content/uploads/2016/05/museo-serrapetrona-5-300x169.jpg)
Nel museo, partendo dallo studio degli insetti, gli esseri animati che per primi hanno imparato i segreti del volo, si potrà seguire il filo della preistoria e della storia per scoprire come gli animali si sono evoluti fino a diventare le specie volatili che popolano oggi i nostri cieli. Nella collezione c’è anche un pezzo rarissimo e di grande valore: lo scheletro di un Prosaurolophus di circa 75 milioni di anni fa, lungo 4 metri e alto 2 metri. Il reperto è estremamente importante perchè ha la caratteristica di essere intero al 70% quindi solo una piccola parte è stata ricostruita successivamente in laboratorio.
![Prosaurolophus090](http://www.cronachemaceratesi.it/junior/wp-content/uploads/2016/05/Prosaurolophus090.jpg)
Ma come sono arrivati tutti questi resti fino a Serrapetrona? Il Comune nel 2006 ha ereditato i tesori che il paleontologo e geologo Giorgio Recchi, appunto l’Indiana Jones di Serrapetrona, aveva custodito nella sua casa. Un tesoro inestimabile di 839 reperti paleontologici, 305 reperti archeologici e 1377 reperti numismatici.
A quanto pare Recchi, appassionato di storia e archeologia, durante i suoi viaggi di lavoro aveva l’abitudine di tenere qualche reperto per la sua casa per conservarlo. In tanti anni di attività è riuscito a collezionare centinaia di pezzi unici e importantissimi nascondendoli di volta in volta in valigia o dentro una borsa.
Prova a disegnare anche tu la sagoma del Prosaurolophus