sabato, Luglio 27, 2024

Il fascio di luce di Sant’Urbano,
una Stonehenge in provincia

MISTERI - In un'antica chiesa di Apiro, due volte all'anno, compare un raggio luminoso nel buio che colpisce un simbolo scolpito nella pietra

L'altare dell'abbazia di Sant'Urbano
L’altare dell’abbazia di Sant’Urbano

Anche la provincia di Macerata ha la sua Stonehenge. Come nel misterioso complesso di rocce in Inghilterra, anche nella città di Apiro la luce è protagonista di un evento quasi sovrannaturale. Un evento che si ripete ogni anno il 25 maggio ed il 19 luglio nell’Abbazia di Sant’Urbano, una chiesa di origini romanico-medievali. Durante questi due giorni, alle prime ore del mattino, un fascio di luce proveniente da un piccolo foro sopra l’altare (nella parte della chiesa chiamata “abside”) colpisce con precisione un incisione di pietra a forma di disco, situata su di una colonna a sinistra dell’entrata.

Simboli presenti all'interno dell'abbazia
Simboli presenti all’interno dell’abbazia

Il signficato dell’incisione su cui si proietta la luce due volte all’anno è ancora da chiarire. Il disco luminoso nell’oscurità della chiesa potrebbe rappresentare l’eucaristia, ovvero il corpo di Cristo. Ma i misteri legati a questa oscura abbazia di Apiro non si fermano qui: sono numerose infatti le antichissime incisioni presenti tra le mura della chiesa il cui senso è ancora piuttosto vago agli esperti, tra cui alcune raffiguranti animali selvatici e scene di caccia condite da simboli simili a stelle. A prescindere da questo però, la magia del raggio di luce che passa tra le pareti dell’antica abbazia e le belezze della natura circostante attirano ad ogni occasione tanti curiosi del posto e turisti da ogni parte d’Italia.

L'esterno dell'abbazia di Sant'Urbano
L’esterno dell’abbazia di Sant’Urbano
Leonardo Giorgi
Leonardo Giorgi
Affacciato dal Balcone delle Marche, Leo osserva il territorio maceratese per raccontare tutte le curiosità più interessanti e dare una mano a chiunque sia in difficoltà. Non dorme mai, ed è disponibile notte e giorno per la squadra e per le persone che chiedono il suo aiuto. É chiamato il “Marziano” perchè si rifugia spesso sullo spazio, per non farsi trovare dai potenti che prende in giro. Instancabile scrittore, i suoi unici punti deboli sono i videogiochi Nintendo e la musica rock. Prima di fare il giornalista era un famoso allenatore di Pokémon.

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