sabato, Luglio 27, 2024

I misteri del Globo di Matelica,
il computer di pietra degli antichi

MATELICA - La sfera è conservata nel Museo civico archeologico ed è stato scoperto nel 1985. Gli esperti concordano nel dire che serviva a misurare il tempo.

Il Globo di Matelica
Il Globo di Matelica

Esiste a Matelica una sfera di marmo bianco cristallino e luccicante del peso di 35 chili costellata di linee, lettere dell’alfabeto greco e con 13 forellini.  Lo chiamano “Globo di Matelica”. E’ stato ritrovato nel 1985 da Danilo Baldini che era allora un attivista dell’Archeoclub, durante i lavori di ristrutturazione del Palazzo Pretorio, il più antico edificio della città, risalente al tredicesimo secolo.

Esperti e studiosi concordano nella funzione del globo, serviva per misurare il tempo, fare calcoli astronomici e cronologici come il calcolo delle ore del giorno, la data di equinozi e solstizi, calendario e entrata del sole nelle varie costellazioni zodiacali. Molti lo chiamano il “computer di pietra”.  Molti sono invece i dubbi ancora irrisolti: chi l’ha realizzato? Che cosa ci faceva un oggetto, originario della Grecia, nella zona di Matelica?

Questo straordinario reperto del I o II secolo dopo Cristo come detto  è una sfera perfetta di marmo bianco cristallino. Il marmo con cui è stato realizzato è greco e proviene forse dalla cava di Afrodisias (zona di Efeso) oggi Turchia. E’ un marmo composto grossi cristalli, che “luccicano” quando sono esposti ad una fonte di luce. La sua circonferenza misura 93 centimetri, il diametro che è di 29,6 centimetri, il suo peso è di 35 chili.
La sfera è divisa esattamente a metà da una incisione, allo stesso modo di come l’Equatore divide la Terra. L’emisfero superiore comprende una serie di intrecci e circonferenze. Il centro dei cerchi presenta un’altezza dall’orizzonte pari a 44,9 gradi che è proprio quella di Matelica; sembrerebbe, quindi, che la sfera sia stata realizzata per una altitudine compatibile con quella di questo centro maceratese.  Attorno a queste circonferenze sono ancora visibili delle parole incise in antico alfabeto greco; sulla sommità dell’emisfero superiore sono presenti 13 fori, di cui 3 hanno un diametro superiore agli altri. Accanto ad ogni foro sono state incise altrettante lettere dell’alfabeto greco antico. Infine nella parte inferiore del Globo è stata scavata una depressione conica terminante in un grosso foro rettangolare, che serviva a fissare la sfera su una base.

Piazza Enrico Mattei a Matelica
Piazza Enrico Mattei a Matelica

DOVE SI TROVA – Il Globo è stato trovato durante i lavori nella piazza principale di Matelica, in prossimità del luogo ove, in epoca romana, doveva trovarsi il “foro”, cioè l’area più importante dal punto di vista politico-amministrativo della “Matilica” romana. Infatti, anni dopo, a seguito di altri scavi, si scoprì che il palazzo poggia sulle fondamenta di un edificio di epoca romana, con stanze ricoperte da bellissimi mosaici.
Attualmente è conservato nel Museo civico archeologico della città, rappresenta attualmente un unicum nel panorama archeologico; esiste solo un esemplare, apparentemente simile, rinvenuto nel 1939 da Carl W. Blegen al Museo di Napflion in Grecia.

 

Alessandra Pierini
Alessandra Pierini
mamma di Riccardo ed Angelo e esperta di parole. La sua penna è una bacchetta magica, per questo il suo soprannome è “Stilo”. Trasforma l’attualità di Macerata e provincia in articoli e racconti avvincenti.

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