di Elisabetta Pugliese
La passione per la scrittura, la partecipazione ad un concorso letterario, la selezione del suo racconto “La distanza di un sogno” tra i vincitori, la pubblicazione nell’antologia “Racconti Marchigiani” e l’attestato di premiazione. Questo il percorso della studentessa del liceo classico linguistico “G. Leopardi” Elisa Re, che così giovane ha già ottenuto un risultato piuttosto prestigioso. E oltre a scrivere recita e suona il violino da quando aveva 9 anni. Ci racconta la nascita della sua passione, dal tema del suo racconto premiato alle sue aspirazioni per il futuro.
Quando e come nasce la sua passione per la scrittura?
«È una domanda a cui non riesco a rispondere precisamente. Credo di averla avuta fin da bambina, mi è sempre piaciuto scrivere e ho sempre scritto. A otto anni volevo perfino diventare scrittrice, ma non so di preciso come o in che momento sia nata».
C’è qualcosa in particolare che la ispira nella sua passione?
«L’ispirazione la prendo da tutto e tutti. Rubo le caratteristiche fisiche e psicologiche che preferisco da chi conosco e le attribuisco ai miei personaggi. Osservo gli edifici delle varie città, i parchi e gli ambienti naturali, per poi assemblare il tutto come meglio credo».
Lei è una studentessa del liceo classico linguistico. Come riesce a conciliare le sue attività creative con quelle scolastiche?
«Cerco di riempire i momenti vuoti avvantaggiandomi con lo studio, sfrutto anche i week end ed evito di rimanere indietro. Il segreto sta nell’organizzazione, nell’utilizzare ogni momento libero per riuscire a fare tutto. Se ci si organizza, è fatta».
Ci parli del suo racconto “La distanza di un sogno”, di recente tra i vincitori di un concorso letterario e pubblicato nell’antologia “Racconti marchigiani”. Qual è il tema affrontato? Cosa ci vuole effettivamente per raggiungere i propri sogni?
«Nel racconto si parla di una ragazza che ha due sogni, uno è quello di tornare nelle Marche, perché in quel momento è a Milano, l’altro, che lei chiama “il piccolo sogno” è il ragazzo che le piace, che ugualmente si trova nelle Marche. Credo che i sogni siano importantissimi, uno stimolo ad andare avanti. Per raggiungerli bastano tanta testardaggine e forza di volontà: se una cosa si vuole davvero, si trova il modo e il tempo per farlo. Non esistono limiti, siamo solo noi che ce li diamo».
Quale messaggio vorrebbe trasmettere con i suoi racconti?
«Ogni volta che scrivo, che sia per me o per gli altri, mi piace sempre che ci sia un messaggio di un certo tipo. In genere cambia, in base a ciò che vivo nella mia vita. Nel caso di “La distanza di un sogno” volevo trasmettere l’idea del tempo che passa: non bisogna sprecarlo solo per la paura di un no o per timore in generale, perché poi è troppo tardi e non si può fare più nulla. Resta solo il rimpianto e un grande vuoto dentro».
Cosa ne pensano i suoi amici e la sua famiglia del fatto che si dedica alla scrittura?
«I miei amici non lo sapevano, era un mio divertimento, l’hanno saputo solo a cose fatte. Ovviamente sono stati felici per me, hanno apprezzato. La famiglia mi ha sempre sostenuto, specialmente perché i miei genitori vedono che riesco bene nel conciliare le mie passioni con la scuola, per cui ovviamene mi incoraggiano».
Coltiva altre passioni oltre ai racconti?
«Sì, innanzitutto questo è il terzo anno che faccio teatro con la scuola, a fine anno facciamo sempre delle rappresentazioni. Mi piace farlo, perché le emozioni che mi dà la recitazione sono uniche e indescrivibili, l’energia e l’adrenalina che ho sul palco sono una cosa che adoro. Poi si crea sempre un gruppo molto unito, questo è fantastico. Oltre a questo, suono il violino; ho iniziato da piccola, quando facevo la quinta elementare. Avevo nove anni, ho fatto la primina. Amo questa mia passione, perché credo sia incredibile la potenza che ha la musica; penso che possa dare tantissimo non solo agli ascoltatori, ma anche a chi suona uno strumento».
Cosa vuole fare da grande? Diventerà scrittrice o sogna di fare altro?
«Domanda da un milione di dollari! Non so ancora rispondere, perché al momento ho tante passioni e non so ancora come riuscire ad incastrarle tutte e a farne un lavoro. Speriamo che in futuro arrivi qualche buona ispirazione sulla professione che farò».
Quali progetti ha per il futuro?
«Sicuramente continuerò a scrivere per passione personale e a studiare, soprattutto mi terrò aggiornata su eventuali concorsi di scrittura: per quelli, sono sempre pronta a mettermi in gioco».