Un’occasione per ispirare occasioni, sperimentare nuovi modi di conoscere e conoscersi, quella vissuta dagli studenti e dalle studentesse del Convitto Leopardi durante la Settimana della cultura edizione 2024. Dal 19 al 24 febbraio le lezioni hanno cambiato volto, spazi e tempi per avvolgere alunni e alunne in un vorticoso programma di iniziative, alla scoperta di tesori inconsueti tra i sentieri dell’Arte, della Geostoria, delle Scienze, della Musica e delle Lingue, in un’ottica di condivisione a classi aperte e apprendimento esperienziale (learning by doing) che ha pervaso festosamente per sei giorni tutto l’Istituto, dal mattino al pomeriggio.
«Il recupero delle carenze – scrive la scuola – in Italiano, Italiano L2, Matematica e Inglese si è intrecciato con un vasto ventaglio di attività di potenziamento, che si è dipanato dalle aule alle eccellenze culturali della nostra città e da questa al mondo».
Il fruscio della carta antica e moderna ha fatto da sfondo ai laboratori di lettoscrittura in classe, al Book Tasting (degustazioni di libri) nelle librerie del Centro e alle lezioni sul libro manoscritto e a stampa nella Biblioteca Mozzi Borgetti; le aromatiche cromie del Country Painting si sono succedute alla pittura calligrafica cinese, accompagnati da una delle maggiori esperte mondiali di quest’arte, Lin Fengxuan, e dalle sue collaboratrici; per la Geostoria, i risvolti della Numismatica europea hanno lasciato il passo ai segreti dell’Estremo Oriente, raccontati con passione dal professor Giorgio Trentin, docente Unimc e direttore dell’Istituto Confucio. I ragazzi e le ragazze sono stati chiamati a risolvere i misteri del Detective Catch alle prese col “caso plastiche”, misurarsi con un laboratorio di riciclo, giocare con i numeri, acquisire le competenze civiche di Edustrada e Io&irischi, cimentarsi in curiosi esperimenti scientifici, approfondire l’allunaggio entrando virtualmente nella Stazione spaziale internazionale dell’Esa.
Hanno potuto vestire i panni del cavaliere medievale creando lo stemma araldico della propria famiglia, investigare fonti contemporanee come veri ricercatori storici nell’Archivio dell’Istituto Storico della Resistenza, guidati dalla prof.ssa Annalisa Cegna, docente Unimc di Storia Contemporanea e direttrice dell’Istituto Storico maceratese, emozionarsi d’Arte davanti ai dipinti originali di Balla, Depero, De Chirico, Pannaggi e Guttuso nella Pinacoteca-scrigno di Palazzo Ricci. I pomeriggi con gli educatori sono stati l’occasione per dedicarsi allo sport, a laboratori artistici originali, come quello di Cake Design, o alle passeggiate all’aria aperta alla scoperta dei “percorsi verdi” della città. Se alcune classi hanno saggiato film, laboratori di lettura e canzoni in Francese o Escape Rooms in Spagnolo, per sessantaquattro studenti è stata invece l’occasione di immergersi in un esaltante bagno di lingua inglese, grazie al viaggio-studio in Inghilterra, ospiti del Marchants Hill Adventure Activity Center, a un passo da Londra, accompagnati da insegnanti ed educatori. Dal Cineforum sull’inclusione alle modellazioni in 3D per videogiochi fantasy illustrate con perizia da Alessandro Nicolini, dalle tassonomie di paleontologia, malacologia ed entomologia del Museo di Storia Naturale alla preparazione per Contest e Campionati, dai Tornei di Baseball Five al Trekking urbano, dalla Mindfulness alle lezioni di Shiatsu con l’esperta Barbara Morresi, dalla Body Percussion al Karaoke, per gli alunni e le alunne del Convitto è stato tutto un susseguirsi pirotecnico di eventi, che bene hanno reso il senso e il potere ammaliante della cultura come caleidoscopio di vita.
«Questa settimana ha posto al centro la cultura come bene comune primario, per dirla con Claudio Abbado – ha commentato con soddisfazione la dirigente scolastica Roberta Ciampechini – declinandola in più di cinquanta modi diversi per porre studenti e studentesse al centro di un dialogo continuo tra la realtà locale e l’internazionale, in una scuola come la nostra già da sempre aperta e sensibile ai valori della multiculturalità e all’incontro di differenti tradizioni. Ringrazio pertanto la vicerettrice Moira Marconi che ha curato il complesso incastro organizzativo, i docenti, gli educatori e i tanti esperti intervenuti che ne hanno arricchito con slancio e generosità i contenuti, comunicando ai nostri giovani studenti l’aspetto più educativo che la scuola come ente culturale possa trasmettere: l’amore per il sapere, il fascino del conoscere».