di Irene Properzi
Federico Giovanditti di Macerata e Gaia Izzi di Potenza Picena, sono allievi della scuola militare Teulié di Milano. I due giovani maceratesi hanno prestato il giuramento solenne durante la cerimonia che si è tenuta sabato davanti all’arco della Pace di Milano, a cui ha preso parte anche il Capo di Stato maggiore dell’esercito generale di corpo d’armata Pietro Serino.
Prima di intraprendere questo percorso, Federico Giovanditti ha frequentato due anni al liceo scientifico “Galilei” di Macerata con indirizzo matematico e ha molti interessi: «Ho praticato nuoto per otto anni- racconta- e poi ho iniziato ad allenarmi in palestra, il nuoto resta una delle mie più grandi passioni insieme al calcio, mi piacciono molto anche le immersioni e il tiro sportivo, passione che condivido con mio padre». Come mai questa scelta? «La vita militare gli è sempre piaciuta – Federico risponde – fin da piccolo, ma la decisione di provare a fare il concorso per la scuola militare Teulié l’ha presa grazie al cugino, che ha frequentato la scuola militare Nunziatella».
Gaia Izzi è “figlia d’arte”. Il papà è sottoufficiale dell’Aereonautica, ha frequentato il biennio del liceo scientifico di Recanati: «prima di arrivare qui la mia passione era la danza – racconta – ho comunque provato altri sport come la ginnastica artistica, il tennis e l’atletica. Il mondo militare mi ha affascinata fin da piccola e poi volevo anche liberarmi dall’ala protettiva dei miei genitori e conoscere gente nuova».
I due giovani allievi hanno superato un lungo periodo di preparazione per entrare in graduatoria. La preparazione prevede una prova preliminare di cultura generale e una prova fisica. Una volta superate le prove sono stati sottoposti a visite mediche e prove psicoattitudinali per ottenere l’idoneità al servizio militare.
Federico e Gaia si dicono orgogliosi dei traguardi raggiunti finora. Federico afferma: «Sono stati mesi duri, sia per lo studio che per il duro addestramento, ma è un’esperienza che ti mette alla prova ed ogni ostacolo che sono riuscito a superare mi ha dato un grande stimolo per arrivare al fatidico giorno del giuramento. Non posso nascondere l’emozione di quel giorno, un sogno che si coronava: non pensavo proprio che a soli 16 anni potessi riuscire a fare una cosa simile».
Gaia ha le idee chiare e si è posta degli obiettivi: «Voglio porre le basi per il mio futuro e dimostrare la vera persona che sono, cercando sempre di dare il meglio di me anche nelle piccole cose. Arrivare al giuramento, dopo tanti mesi di duro addestramento e studio, è una soddisfazione enorme».
La formazione di alto livello della scuola militare Teuliè di Milano permette ai giovani allievi una formazione di qualità. Fondata dal Generale Pietro Teulié a Milano nel 1802 sotto Napoleone Bonaparte, la scuola ha formato la classe dirigente degli ultimi secoli. Il portale della scuola ricorda con orgoglio che dalle sue aule sono usciti uomini che hanno scritto la storia italiana, accomunati da una visione della vita incentrata sul dovere e sull’onore.
I due allievi sono concordi sul dire che la mancanza dei genitori, degli amici e della vita che avevano prima di entrare nella scuola militare si fa sentire parecchio; tuttavia, sono motivati a continuare nella scelta che hanno fatto e per la quale hanno fatto molti sacrifici. Anzi, sono pronti a consigliare ai ragazzi e alle ragazze della loro età questa esperienza, perché la ritengono molto educativa e formativa ed una grande sfida con se stessi. La scuola Teuliè rappresenta una prestigiosa opportunità per i due giovani marchigiani, che sognano e progettano il loro futuro. «Preso il diploma a Milano, vorrei provare a rimanere nell’esercito, tentando il concorso all’accademia di Modena». Gaia vorrebbe seguire le orme paterne: «Finiti i tre anni alla Teulié vorrei entrare all’Accademia aereonautica di Pozzuoli, per diventare un ufficiale psicologo».
Forse dovremmo decidere di istituire un servizio militare regionale volontario tipo la Guarda Nazionale statunitense. Oppure una Leva volontaria di quattro-sei mesi di giovani atti alle armi. Certo non sarebbe per tutti. Come pure quella Leva nazionale di anni fa di dodici mesi inutili. I giovani sono fuori controllo da parte delle famiglie, del clero, delle Istituzioni, della Scuola e della società. Forse il servizio militare servirebbe a rimettere in sesto la psicologia giovanile. Oltre a darci sicurezza non tanto verso i nemici esterni, quanto verso quelle interni, soprattutto provenienti dalla massa di extracomunitari che ospitiamo. Non siamo “tutti fratelli”. dato che pure il Vangelo ci dice che Cristo ha versato il Suo Sangue “per molti” e quindi non “per tutti”, come oggi viene enunciato. Ciò riguarda la Chiesa, ma la Difesa della nostra società e del nostro territorio riguarda la politica e la politica della difesa.
Sono perfettamente d’accordo, non e’ possibile vivere senza regole e’ senza aspirazione per un futuro migliore, ben venga se supportata questa ottima e valida iniziativa,in prevalenza proprio per giovani abbandonati a vivere per strada senza obiettivi.