Forse non tutti sanno che a Macerata c’è un posto speciale, dove si può passeggiare allegramente sulla luna. Una luna vera, fatta di pietra con tanto di crateri. E’ grande il monumento di via Morbiducci, dedicato alla Resistenza italiana. Ma qual è il suo significato? Perchè è stata scelto scelto proprio il bianco satellite della Terra? Il monumento vuole ricordare i 408 eroi caduti per la liberazione di Macerata durante la seconda guerra mondiale, terminata con la ritirata dei nazisti il 30 giugno del 1944. Fu un giorno felice quello ma molti si sono sacrificati non potendo godere di quella gioia per cui tanto avevano combattuto. Sono italiani, inglesi, jugoslavi, francesi, polacchi, somali e sudafricani gli eroi a cui il Comune volle dedicare “la luna”.
Inaugurato il 12 aprile del 1969, per il 25esimo anniversario della Liberazione, il monumento costò 10 milioni. Ma perché gli architetti Castelli di Camerino e Cristini di San Severino vollero rappresentare la superficie della luna? Il grande vuoto che si prova mettendosi al centro della superficie simboleggia il vuoto lasciato dai caduti. Al tempo stesso la luna è associata alla pace e alla tranquillità a cui si aspirava dopo tanto dolore. Alla festa di inaugurazione la cittadinanza intervenne in massa. Parteciparono anche gli eroi sopravvissuti, un sottosegretario e rappresentanti delle ambasciate jugoslave russe e polacche. In quel giorno la luna scese su Macerata e ci lasciò un pezzo per ricordare a tutti che gli eroi da lassù ci guardano e ci dicono: mai più guerre nel mondo.
Castelli di Civitanova è un errore. Paolo Castelli è la più importante figura dell’architettura marchigiana del ‘900, ed oltre. E’ nativo di Camerino, Marzo del ’24, e vive tutt’ora a Macerata, precisamente nella sua opera capolavoro, La Casa del Pendio, alla Cimarella. Cmq a parte questa svista, bellissimo articolo, complimenti e bravi ad aver ricordato anche la figura dell’architetto Luigi Cristini, figura importantissima nel campo dell’architettura e dell’urbanistica marchigiana del secondo ‘900, coofondatore insieme a Castelli, nel ’71, del Gruppo Marche, uno studio all’avanguardia in tutto il centro Italia.