La maceratese Francesca Baleani, assistita dall’avvocato Paolo Carnevali, protagonista dell’incontro “Femminicidio, violenza e stalking”, organizzato al liceo scientifico “Galilei” di Macerata nell’ambito dell’insegnamento interdisciplinare dell’Educazione Civica,
Baleani e il suo avvocato hanno raccontato, dal punto di vista giuridico e strettamente personale, l’esperienza del tentato omicidio subito il 4 luglio del 2006 durante una videoconferenza che ha coinvolto due classi quinte, sezione E e M, del liceo scientifico “G.Galilei” di Macerata. La docente di Diritto Francesca Serafini e la docente di Lettere Annalisa Campanaro, hanno coinvolto le colleghe Giuseppina Capodaglio e Donatella Tittarelli in un approfondimento del tema nell’ambito dell’insegnamento interdisciplinare dell’Educazione Civica, preparando gli studenti e le studentesse all’ascolto della testimonianza d’eccezione.
L’avvocato Carnevali ha ricordato come, mentre l’Italia quel giorno si preparava ad assistere alla partita dei mondiali di calcio Germania – Italia, Bruno Carletti, l’ex coniuge della Baleani, si presentava a casa di lei alle 7 del mattino, tenendo in una mano le paste per la colazione e nell’altra un bastone con cui di lì’ a poco avrebbe inferto colpi in tutto il suo corpo e alla testa con violenza inaudita, tentando anche di strozzarla con un cavo del telefono, convinto, infine, di averla uccisa. Ma le cose non andarono così: nonostante lui avesse provveduto a chiudere il corpo in un sacco e a scaricarlo in un cassonetto dell’immondizia in zona Montanello di Macerata, la Baleani fu salvata da un giovane diciottenne che sentì dei gemiti provenire dal cassonetto.
Il racconto è proseguito con l’intervento, commovente ed eccezionalmente lucido, della Baleani che ha sottolineato come, anziché indugiare nel dolore e nel rancore per l’efferato gesto, di cui peraltro l’ex coniuge non ha mai saputo spiegare i motivi, con straordinaria fermezza ha deciso di non essere più vittima e di concentrarsi su se stessa e sulla sua rinascita a nuova vita dopo mesi di coma, circondata dall’affetto dei suoi familiari e dalla professionalità di medici i quali, scettici sulla possibilità di un recupero fisico e psichico della giovane donna, si sono dovuti ricredere davanti all’assoluta determinazione di una totale ripresa, in primis psicologica. La testimonianza che Francesca Baleani ha offerto agli studenti del liceo è seme che dovrà germogliare nelle coscienze di molti affinché vi sia coraggio di denunciare maltrattamenti, persecuzioni e violenze di genere e si possa imparare dalla forza di una donna così coraggiosa e dall’impegno e competenza del suo legale che la fiducia nella vita, nelle istituzioni e nella legge va sempre alimentata e sostenuta.