La “Giornata internazionale contro la violenza sulle donne” è stata celebrata all’Istituto “Gentili” di Macerata con una serie di iniziative che hanno coinvolto gli studenti, le studentesse i ed i docenti della scuola coordinati dalla professoressa Federica Manoni. Gli alunni e le alunne hanno realizzato una cornice dove potersi fotografare per testimoniare la propria opposizione al terribile fenomeno. Sulle gradinate di accesso alla scuola sono stati disposti vari oggetti: scarpe da donna, cuori, palloncini, borse e sciarpe, che richiamano alla quotidianità femminile, tutti di colore rosso, quello del sangue, quello di un amore che diventa crimine. All’interno dell’Istituto gli studenti e le studentesse della classe 1L “progetto sportivo” , sensibilizzati sulla tematica in questione dalla professoressa Iolanda Polidoro che ha dato un forte contributo all’iniziativa, hanno indossato una maglietta bianca su cui è stata impressa l’impronta di una mano rossa sul petto, un forte segnale visivo che ha accompagnato tutte le attività svolte.
Sulla bacheca dell’Ite sono stati appesi fogli con riflessioni, pensieri e commenti sul drammatico fenomeno, in particolare dagli studenti e dalle studentesse della 2E coordinati dalla professoressa Elena Bonvecchi. Tra i testi vanno evidenziate due toccanti poesie scritte della professoressa Paola Galli. La referente per l’ Educazione civica e le Pari opportunità della scuola, professoressa Paola Formica, evidenzia la fondamentale importanza che ha l’istituzione scolastica nella formazione di un’etica e di una morale adeguata al contrasto del problema. La giornata è coincisa col decennale dell’adozione della Convenzione di Istanbul da parte del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa. Gli alunni e le alunne saranno poi coinvolti il 30 novembre con un “debate” al quale seguirà una simulazione di processo all’Osservatorio per la parità di genere di Macerata. Con questa imponente serie di attività l’ITE “Gentili” ha urlato il proprio “No” alla violenza sulle donne, violenza che avrà forse fine se anche la scuola contribuirà ad un’adeguata formazione riguardo questo gravissimo fenomeno.