sabato, Novembre 23, 2024

Presenti da casa con la Did
«I compagni sembrano vicini
anche quando sei assente»

TREIA - Testimonianze e prime impressioni sulla didattica digitale affiancata a quella tradizionale per consentire anche a chi è malato di seguire le lezioni

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di Federico Teloni*

In questo primo avvio dell’ anno scolastico, dominato dall’incertezza e dalla paura a fronte dell’emergenza della seconda ondata di contagi da Covid 19, l’ Istituto Comprensivo “Egisto Paladini” di Treia, cerca di dare una risposta concreta alle esigenze di una nuova didattica rivista anche in chiave digitale. In questo articolo abbiamo voluto raccogliere vari contributi da più punti di vista: dirigente scolastica, animatore digitale, alunni e genitori.
La dirigente scolastica Angela Fiorillo scrive:

«La Didattica digitale integrata (DID) rappresenta, nell’anno scolastico in corso, lo strumento adeguato a garantire la continuità dell’apprendimento nelle condizioni di discontinuità della presenza in classe. La Did supera le distanze e integra l’attività in presenza, favorendo la condivisione e la reciprocità, elementi essenziali dell’essere e stare a scuola. Inoltre, pur non configurandosi come istruzione domiciliare, ne condivide le finalità: garantire il diritto all’istruzione e non interrompere l’apprendimento degli studenti. L’istituto Paladini vuole offrire modalità di partecipazione e di continuità del percorso di studio agli alunni assenti per tempi prolungati per motivi di salute legati all’emergenza attuale. I docenti hanno tempestivamente raccolto le indicazioni ministeriali del Piano della Didattica digitale integrata attivando lezioni in videoconferenza in diretta o asincrone depositate nel registro elettronico e aule virtuali che simulano la presenza in classe e accorciano le distanze tra insegnamento e apprendimento. Per una corretta fruizione del ventaglio di proposte in modalità integrata della DID si applicano regole precise, linee guida e indicazioni da rispettare, con la responsabilità e l’impegno di tutti gli attori coinvolti.
Le esperienze già maturate nell’anno scolastico precedente, con la sospensione della didattica in presenza e l’attivazione di quella a distanza, hanno dato impulso all’utilizzo delle strumentazioni tecnologiche e alla promozione di interventi per la realizzazione di una rinnovata scuola digitale, necessaria per fronteggiare anche l’attuale situazione e capitalizzare esperienze positive di rinnovamento».

dad_treia-1Nella nostra scuola il lavoro è stato avviato dal team digitale e dall’ animatore digitale Andrea Giannangeli che, avendo fatto tesoro delle prime esperienze di didattica a distanza maturate durante il periodo di lockdown, sin dall’inizio del corrente anno hanno avviato un percorso di formazione e aggiornamento per tutti i docenti, attraverso la pubblicazione di video tutorial e incontri online distinti per ordini di scuola.

«Questa modalità didattica – aggiunge Andrea Giannangeli –  integra momenti a distanza (digitali) a quelli in presenza e per questo scopo è stato potenziato il servizio offerto dal registro elettronico con la funzione “Aule Virtuali”, un vero e proprio ambiente digitale che simula una classe in presenza. Il registro è inoltre affiancato alla piattaforma per la scuola GSuite Education che consente, tra le tante possibilità, di creare collegamenti a video lezioni in forma sicura e protetta.

Il primo risultato positivo e incoraggiante viene proprio dalla testimonianza degli alunni. Scrive Alessia: «Quando la mia compagna che stava a casa si è collegata in video lezione ho provato una sensazione particolare e sono stata molto contenta di sentirla partecipe della lezione. Secondo me collegarsi quando si è assenti è molto utile perché ci permette di seguire le lezioni anche da casa in modo tale da non perdere alcuna spiegazione e non dover disturbare i compagni presenti per chiedere gli appunti o i compiti. La mia esperienza è stata molto positiva, vedere la classe dallo schermo suscita sempre una sensazione particolare. Spero che questa iniziativa continui, la trovo davvero d’ aiuto». Per Natasha la didattica integrata digitale è «molto utile per continuare a seguire le lezioni e le nuove spiegazioni anche quando si è assenti per non rimanere indietro con gli argomenti, per sentire vicini i compagni di classe anche quando non si è presenti. E’ anche un modo per relazionarsi con la tecnologia anche se è impegnativo seguire una lezione guardando uno schermo di computer. In questo periodo però ci dobbiamo ritenere molto fortunati ad avere anche quest’opportunità e dobbiamo sfruttarla al meglio cercando di impegnarci, dando il meglio di noi stessi».

Anche i genitori sono coinvolti in questo percorso e abbiamo raccolto la testimonianza della Sig.ra Patrizia Verdenelli: «La didattica a distanza utilizzata in questo fase iniziale dell’ anno scolastico 2020/21 durante la malattia dei nostri figli, risulta fluida e ben strutturata. La scuola entra nelle nostre case con il medesimo orario scolastico e ogni insegnante mette a disposizione il proprio indirizzo di connessione nell’ app ClasseViva, cosicché lo studente non ha alcuna difficoltà ad essere autonomo nella gestione della lezione. I nostri figli accettano questo metodo di apprendimento perché, anche da remoto, è il docente che insegna e noi genitori non dobbiamo dedicarci al recupero di materie in maniera faticosa e a volte sbagliata. Questo non è infatti un lavoro che ci spetta e con la didattica a distanza evitiamo gli atteggiamenti di rifiuto e insofferenza dei figli che, giustamente, non ci identificano con la figura del docente. L’insegnante rende continuamente partecipe anche l’alunno che è a casa e lo fa interagire con i compagni di classe; inoltre, anche il fatto che lo schermo della LIM venga condiviso, rende più semplice e realistico seguire le lezioni da casa. Valuto quindi assolutamente positivo l’ avvio di questo anno scolastico, poichè con la didattica a distanza i nostri figli non perdono la continuità scolastica e tornano in classe tranquilli, senza la preoccupazione di aver perso tante lezioni da recuperare».

*Federico Teloni, insegnante dell’istituto “Paladini” di Treia

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