Viaggiare per crescere e per scoprire nuovi mondi e nuove abitudini. Questa è stata la scelta di Veronica Gramaccini, studentessa del quarto anno del Liceo scientifico Giacomo Leopardi di Recanati, che da qualche settimana si trova negli Stati Uniti, nella città di Shreveport, in Louisiana. La giovane di Porto Recanati rimarrà lontano da casa per un semestre, grazie all’High School Program promosso da Wep, organizzazione internazionale che promuove scambi linguistici e culturali nel mondo. «Fin da quando ero piccola ho sempre visto mio padre viaggiare per lavoro. Lo sentivo parlare in diverse lingue al telefono, mi mostrava tutte le foto che faceva in ogni città diversa in cui andava, raccontandomi sempre mille storie. Tutto ciò mi ha sempre affascinato! – racconta Veronica –.
Il mio soggiorno durerà sei mesi. Appena arrivata ho dovuto aspettare poco più di due settimane prima di potermi iscrivere a scuola (che non richiedeva un test per il Coronavirus, ma semplicemente di aspettare nel caso si manifestasse qualche sintomo). La prima settimana l’ho passata principalmente a casa, girando un po’ in macchina la città ma sempre con tutte le precauzioni generali. Non volevano mettere in pericolo nessuno nel caso fossi stata positiva». Come prevede il programma, Veronica è ospite di una famiglia del posto: «Sono qui ormai da più di un mese e mi sto trovando davvero benissimo. A differenza di molti altri la mia famiglia ospitante non ha scelto me, ma io mi sono messa in contatto con loro. Una mia amica di Roma è partita con Wep nel 2018, capitando in una famiglia in Louisiana, a Shreveport. Quando è arrivato il mio momento, lei mi ha messo in contatto con la sua host-family. Fortunatamente sono piaciuta subito e mi hanno preso. Sono davvero grata di questa scelta, non potevo capitare in una famiglia migliore».
La giovane studentessa è alle prese con un’altra cultura con cui si sta relazionando bene, incuriosita dallo stile di vita così diverso da quello italiano: «Come ogni teenager italiano mi aspettavo di ritrovarmi a vivere la tipica vita americana che vediamo nei film. E, sinceramente, posso dire che è anche meglio: girare per la scuola cambiando classe, ritrovandosi come compagna di laboratorio una cheerleader, assistere alle partite di football ogni venerdì sera. Oltre alle amicizie e alla scuola mi aspettavo pure di riuscire a stringere un bel legame con la famiglia ospitante, e devo dire di essere riuscita anche in questo. Mia cugina, prima di partire, mi ha stampato delle nostre foto e mi ha scritto una lettera che ho appeso in camera mia».