Sono giornate molto dolorose per l’Europa. Come già diffuso da molte televisioni e giornali di tutto il mondo, la capitale del Belgio, Bruxelles, ieri è stata colpita da due gravi attentati. Il primo all’aeroporto di Zaventem, alle 8 del mattino, il secondo, dopo poco più di un’ora, nella stazione della metropolitana Maelbeek. In totale ci sono state tre esplosioni. Gli episodi stanno creando molta confusione in tutta la città perché la polizia, per proteggere i cittadini, ha dichiarato lo stato di allerta. Questo significa che tanti militari stanno lavorando a difesa di Bruxelles e perciò è meglio non uscire, per non disturbare il lavoro delle forze dell’ordine. In questi casi è meglio rimanere al sicuro in casa con le proprie famiglie, fino a quando le forze dell’ordine non comunicheranno che il pericolo è passato.
Bruxelles è una città simbolo dell’Europa. Si trova al centro del continente, in una posizione che nella storia è sempre stata importante. Proprio per questo è sede del Parlamento Europeo che riunisce i rappresentanti di tutti gli stati del nostro continente: Italiani, Spagnoli, Francesi, Tedeschi, Albanesi, Polacchi e così via. Perciò Bruxelles è un simbolo dell’unione dei popoli. Qui tante persone di cultura e origine diversa collaborano insieme per migliorare la vita di quasi 750 milioni di europei, tra i quali anche gli Italiani.
Al mondo però non tutte le persone si impegnano per costruire la pace e per vivere bene insieme. Al contrario, qualcuno opera con violenza e crea dolore. Nella storia dell’uomo – e anche ai giorni nostri – è sempre esistito lo scontro tra alcuni popoli. Anche gli europei e perfino gli italiani hanno partecipato ad alcune guerre che hanno creato solamente tanto dolore e distruzione. La guerra e la violenza sono sempre sbagliate e non sono mai la soluzione di un problema, perciò possiamo dire che non esistono guerre giuste e quando si sente qualcuno che lo dice, è perché non pensa che con la guerra si uccidono tante persone.
Tra i modi di fare la guerra ce n’è uno di cui negli ultimi anni si parla sempre più spesso: è il terrorismo. La parola terrorismo viene da terrore, che significa grande paura. I terroristi sono delle persone che vogliono far vivere gli altri, ogni giorno, nella paura. Per farlo non combattono delle guerre con i soldati e gli eserciti, ma colpiscono degli obiettivi specifici e spesso agiscono anche contro le persone normali, non solo contro quelli che considerano i loro nemici. Attualmente ci sono dei gruppi terroristici che si fanno chiamare “Isis“. Isis in italiano significa Stato Islamico in Iraq. Questo termine per chiamare i terroristi non è, però, il migliore. Il nome corretto di questi gruppi terroristici infatti è Daesh, che in arabo significa “Colui che semina discordia”. Sono gli stessi arabi a chiamare i terroristi così. I colpevoli di terrorismo sono una piccolissima minoranza dei musulmani e non è giusto prendersela con tutti, come a volte si sente dire. Il Daesh ha compiuto atti di terrorismo anche contro tantissimi musulmani che si impegnano per la pace e per la libertà di tutti. La televisione non parla tanto di questo perché avviene in posti lontani da noi, ma a volte i primi a cercare di fermare il terrorismo sono proprio i musulmani che vogliono dire basta alla guerra e al dolore.
La religione dei musulmani è l’Islam. E’ simile al cristianesimo: i musulmani credono in un dio che nella loro lingua chiamano Allah e hanno usanze e tradizioni religiose anche se diverse da quelle cristiane o ebraiche. Nella storia i musulmani hanno sempre vissuto in Europa, infatti, per esempio, in Sicilia e nel sud della Spagna ci sono tanti splendidi palazzi da loro costruiti. I musulmani hanno portato anche tante invenzioni in Europa, come ad esempio i numeri, che prima non esistevano. Tante persone geniali nella storia dell’uomo erano musulmane.
Quello che è successo oggi a Bruxelles è qualcosa che fa del male a tutti. Per far sì che questo non succeda più bisogna diffondere la cultura del rispetto reciproco e del dialogo. È importante impegnarsi a parlare, a capire cosa pensano le persone che sembrano diverse da noi perché solo conoscendoci possiamo comprendere le ragioni degli altri e costruire insieme un mondo senza terrore e senza guerre.
Dopo la Pioggia
Dopo la pioggia viene il sereno
brilla in cielo l’arcobaleno:
è come un ponte imbandierato
e il sole vi passa, festeggiato.
E’ bello guardare a naso in su
le sue bandiere rosse e blu.
Però lo si vede – questo è il male –
soltanto dopo il temporale.
Non sarebbe più conveniente
il temporale non farlo per niente ?
Un arcobaleno senza tempesta
questa sì che sarebbe festa.
Sarebbe una festa per tutta la terra
fare la pace prima della guerra.
Gianni Rodari